Italia - Israele: lotta al terrorismo e al cybercrimine

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Il capo della Polizia Antonio Manganelli al Museo dell'OlocaustoRafforzare la cooperazione e intensificare lo scambio di informazioni per lottare insieme contro il terrorismo e il crimini informatici. Sono questi gli argomenti principali su cui sono incentrati gli incontri operativi che il capo della Polizia Antonio Manganelli ha avuto a Gerusalemme il 18 e il 19 gennaio. L'obiettivo è quello di dar vita a un gruppo di esperti che possa rendere permanente lo scambio di informazioni e di esperienze in questi settori.

Il prefetto Manganelli, in visita nella capitale israeliana, ha incontrato alti funzionari della sicurezza locali e discusso con loro delle strategie comuni da intraprendere.

Nella mattina del 19 ha incontrato il ministro israeliano della Sicurezza interna, Yitzhak Aharonovitch. Nel cordiale incontro, il Ministro ha confermato il pieno interesse alla collaborazione ed allo scambio di esperienze tra i due paesi. Il Prefetto Manganelli ha sottolineato che si comincerà al più presto a lavorare congiuntamente.

Nella stessa mattina, il capo della Polizia italiana si è recato a Tel Aviv per incontrare il direttore generale del ministero della Difesa, Oudi Shami, che è anche responsabile della protezione delle infrastrutture industriali e strategiche. L'obiettivo è lo scambio di informazioni sui sistemi di contrasto della criminalità cybernetica e di servizi di polizia informatica. "Un settore nel quale - ha rimarcato Antonio Manganelli - l'Italia, con la specializzazione raggiunta dalla polizia postale, può vantare un ruolo riconosciuto di leadership mondiale al fianco di Usa, Gran Bretagna e Canada".

Gli incontri del 18 gennaio

Il 18 gennaio invece - dopo la visita al Museo dell'Olocausto - il capo della Polizia italiana si è incontrato con il direttore generale della pubblica sicurezza del ministero dell'Interno israeliano Hagai Peleg. Fra i temi specifici affrontati non è stato tralasciato neanche quello - molto attuale - della possibile introduzione del body scanner negli aeroporti internazionali. Uno strumento delicato che chiama in causa , ha dichiarato il Prefetto, ''la serenità dei viaggiatori'' e la cui efficacia dipende soprattutto da un contesto di cooperazione internazionale e dall'individuazione di una ''best practice comune''.

Nel pomeriggio il prefetto Manganelli si era incontrato con il capo della Polizia israeliana Dudi Cohen insieme al vice capo Ilan Franko e gli alti funzionari della sicurezza ribadendo gli argomenti già affrontati. Il prefetto Antonio Manganelli ha aggiunto: "siamo molto attenti ad approfondire i temi che riguardano le tecnologie e a contemperare le esigenze della privacy, quella della rapidità dei controlli e quella della cura con cui il controllo viene effettuato". "Noi non possiamo consentire - ha continuato il capo della Polizia - che i passeggeri soffrano più di tanto altrimenti avrebbe già vinto il terrorismo che vuole incutere terrore e seminare il panico".

19/01/2010
(modificato il 20/01/2010)