Armando Spatafora: un libro per ricordarlo

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Ferrari PoliziaUn uomo pieno di passione e di rispetto per il prossimo, un vero poliziotto che negli anni '60 era considerato da tutti un antagonista della "mala" romana. Così la figlia Carmen, descrive in un libro, il padre, il poliziotto. Oggi alle 17 nella Sala Protomoteca del Campidoglio a Roma è stato presentato il libro "Il Poliziotto con la Ferrari" dedicato proprio al mitico maresciallo Armando Spatafora.

Il sindaco di Roma Giovanni Alemanno ha aperto la cerimonia alla quale ha partecipato il vice capo della Polizia prefetto Nicola Izzo e il Direttore centrale per gli affari generali della Polizia di Stato Luigi Mone.

Nel corso della presentazione è stato proiettato un breve filmato e alcune immagini tratte dal film "Poliziotto sprint" ispirato appunto al maresciallo Spatafora; si è svolto poi un dibattito con personaggi del mondo dell'informazione. Fuori dalla Sala Promoteca in uno spazio espositivo era in mostra la mitica Ferrari targata "Polizia 29444".

Dal libro

"Del volto ti colpivano gli occhi, lo sguardo molto espressivo: ti comunicava tutto con i suoi grandi occhi, l'approvazione o il disappunto, la gioia o la tristezza…" e ancora "ricordo le sue mani bellissime e affusolate, mani rassicuranti, che sapevano accarezzarti (poche volte) ed espressive quando le muoveva parlando" poche frasi con cui la figlia descrive un uomo vero, un padre protettivo e accorto, un padre che però era soprattutto un poliziotto.

La storia

Nel corso degli anni '60 Roma è infestata da una criminalità sempre più diffusa e agguerrita e quel che è peggio, munita di mezzi molto più veloci e scattanti rispetto a quelli in dotazione alla Polizia.

La leggenda narra che il brigadiere Spatafora in forza alla "Mobile"della questura di Roma, alla domanda del capo della Polizia di quegli anni il prefetto Angelo Vicari, in visita alla Questura, di cosa avesse bisogno la Polizia in quel momento, Spatafora che fino ad allora era stato zitto zitto ad ascoltare in fondo la stanza disse guardandolo negli occhi: "Di cosa abbiamo bisogno, eccellenza? Di una Ferrari!"

"Come si chiama, lei?" tuonò Vicari. E lui, sempre guardandolo negli occhi: "Sono il brigadiere Armando Spatafora". Vicari lo guarda per qualche secondo, soppesando l'uomo oltre che il poliziotto e gli risponde con un'unica frase: "L'avrà!"

Infatti si decise di adottare una vettura rapida e sicura, in grado di offrire prestazioni migliori rispetto a quelle più pesanti e poco maneggevoli delle Alfa 1900 usate fino ad allora.

Ai piloti della Polizia occorreva un "purosangue" delle automobili.
"Siena-Monza 44" è il risultato di questa decisione: una Ferrari 250 GT 2+2, consegnata alla Squadra Mobile di Roma che però solo il poliziotto Armando Spatafora poteva guidare.

19/11/2009
(modificato il 20/11/2009)
Parole chiave:
Libro - ferrari - spatafora