Sicurezza e nuove sfide al Festival dell’economia di Trento
“Rischi e scelte fatali. L’Europa al bivio” è il titolo della ventesima edizione del Festival dell’economia, che si è svolta a Trento dal 22 al 25 maggio.
Oltre 650 relatori, provenienti dal mondo accademico, economico, imprenditoriale e istituzionale, sono stati protagonisti sui palchi scelti per i 300 eventi con dibattiti, tavole rotonde e incontri.
Quest’anno il festival si proponeva di analizzare le sfide che l’Europa deve affrontare in un contesto globale caratterizzato da cambiamenti geopolitici, sfide economiche e tecnologiche.
Oggetto dei dibattiti il dilemma tra protezionismo e libero mercato, i rebus dell’intelligenza artificiale e l’importanza dei dati già in mano alle Big tech americane, la strategia europea per affrontare il disastro climatico e la transizione verde, i nodi dell’energia e del lavoro, l’inverno demografico e la fuga dei talenti.
Temi che coinvolgono a campo largo il Ministero dell’Interno e, nello specifico, il Dipartimento della Pubblica sicurezza e la Polizia di Stato.
Nella sala Calepini della Camera di commercio di Trento, il direttore del Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica Ivano Gabrielli è stato il relatore del panel “Polizia cibernetica: prevenire, contrastare, proteggere”, che si è svolto il 24 maggio alle 14.45 con la moderazione del giornalista, direttore de “Il giornale d’Italia”, Luca Greco.
A seguire il capo della Polizia Vittorio Pisani è intervenuto nel dibattito dal titolo “Dati criptati e sicurezza pubblica”, moderato dalla giornalista di Rai1 Barbara Carfagna, che si è svolto, sempre nella giornata di sabato 24 maggio, alle 16.00, nella sala Depero del Palazzo della provincia.
Nel suo intervento il prefetto Pisani ha sottolineato come, dietro ogni identità digitale ci sia una identità fisica, quindi è importante che, ai fini della sicurezza pubblica, gli apparati investigativi e giudiziari abbiano a disposizione tutti gli strumenti per arrivare all’identificazione fisica, soprattutto in caso di reati gravi come terrorismo, pedopornografica o traffico di droga. I criminali, ha rilevato Pisani, sfruttano le normative sulla privacy per celare le proprie attività. Questo pone il dilemma di come bilanciare il diritto alla privacy con le esigenze di sicurezza pubblica, specialmente di fronte a reati gravi.
Un punto cruciale sollevato dal Capo della Polizia ha riguardato la disparità di trattamento normativo tra compagnie telefoniche tradizionali e fornitori di servizi telematici (provider di email, servizi cloud, chat criptate come WhatsApp e Telegram). Mentre le telecomunicazioni tradizionali sono soggette a obblighi di legge, per i servizi digitali non vi è un obbligo di conservare dati sull'identità reale degli utenti o di fornire accesso alle comunicazioni criptate, nemmeno in casi di reati gravissimi.
Il Prefetto ha poi descritto gli sforzi della Polizia di Stato per affrontare queste sfide, in particolare della Polizia postale e delle comunicazioni (ora Polizia cibernetica), che “rappresenta un'eccellenza nell'evoluzione verso la sicurezza cibernetica”. Importante anche l’Innovation Hub creato presso Europol e il rapporto diretto con l'industria tecnologica per rimanere al passo con i tempi.
Infine, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è stato protagonista del dibattito intitolato “Povertà, concentrazione di ricchezza, immigrati e sicurezza”, che si è svolto il 25 maggio alle 14.30 sul palco del teatro Sociale, con la moderazione del direttore del Tg2, Antonio Preziosi.
Tutti gli incontri sono stati trasmessi in diretta sul sito www.festivaleconomia.it.
(modificato il 26/05/2025)