Mondiali di nuoto: storico argento per Mario Sanzullo nella 5 km di fondo
Non poteva scegliere momento migliore per vincere la prima medaglia internazionale di prestigio della sua carriera, un bellissimo argento che Mario Sanzullo si è messo al collo nella 5 chilometri in acque libere dei Mondiali di nuoto in svolgimento a Budapest (Ungheria).
Nelle limpide acque del lago Balaton il fondista delle Fiamme oro ha disputato una gara fantastica, caratterizzata da ritmi altissimi e battaglie gomito a gomito, fermando il cronometro sul 54’32″10.
La medaglia d’oro è andata al francese Marc-Antoine Olivier, che ha chiuso con il tempo di 54’31″40, mentre il bronzo lo ha vinto il britannico Timothy Shuttleworth (54’42″10).
Dopo l’ottavo posto ai Mondiali di Kazan 2015 e il bronzo alle Universiadi di Guanjiu, il giovane portacolori del Gruppo sportivo della Polizia di Stato è entrato di diritto nell’élite mondiale del nuoto di fondo, per questo è stata grande l’emozione prima di salire sul podio.
Mario è stato sempre uno dei protagonisti della gara, sempre nelle prime posizioni, ed è proprio lui a raccontarcela subito dopo la premiazione: “Sono partito abbastanza bene, ho cercato di mantenere la posizione. Mi sentivo davvero bene stamattina, poi all’ultimo tratto della gara ho visto che lì, rimasto in lotta con Olivier, mi sono voltato per vedere chi c’era dietro e ho scoperto che c’era spazio. A quel punto ho stretto i denti e ho dato tutto”.
E per poco, appena sette decimi di secondo, è sfumata la medaglia più preziosa; ma va bene così, il risultato ripaga dei grandi sacrifici fatti da Mario negli ultimi anni: “Cosa significa questa medaglia? Sofferenza. Quest’anno è stata dura. Quanto ci ho creduto? Tanto. Vorrei ringraziare Emanuele Sacchi, il mio allenatore, le Fiamme oro e la mia società, il Circolo canottieri Napoli. Due anni fa arrivai ottavo, a due secondi dal terzo posto, l’anno dopo mi sono trasferito a Roma e ho iniziato a lavorare tantissimo. Stavolta sono entrato in acqua per toccare il più avanti possibile. Durante la gara ho affrontato sofferenze incredibili, ma ho stretto i denti e cercato di nuotare il meglio possibile, per conservare le energie fino alla fine, perché ho un buon sprint finale”.
Sergio Foffo
(modificato il 20/02/2018)