Rapinavano a mano armata, presi i 3 della "Mito"

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Stavano per rapinare un pensionato di Montalto - Santa Croce (Torino) ma i poliziotti del commissariato di Ivrea e Banchette li stavano aspettando e li hanno arrestati prima che arrivassero alla vittima prescelta.

Con loro avevano del nastro isolante che avrebbero usato per legare il pensionato, due pistole senza tappo rosso, una scacciacani e una riproduzione di una beretta 9x21 da soft air, guanti in lattice e da lavoro nonché tre ricetrasmittenti.

Si tratta di tre giovani residenti in Piemonte accusati, a vario titolo, di tentata rapina aggravata in concorso, ricettazione, detenzione e fabbricazione abusiva di materiale esplodente; due di loro sono indagati anche per altri furti e per la rapina aggravata ai danni di un distributore di Ivrea avvenuta l’11 ottobre scorso. Denunciato in stato di libertà un 20enne con l’accusa di ricettazione.

Durante le perquisizioni svolte nelle abitazioni degli indagati gli agenti hanno trovato e sequestrato diverse armi, materiale esplodente e una pistola lancia razzi. Una pistola Browning 765 con relativi proiettili, frutto di un furto avvenuto a Vercelli nel 2015, è stata invece sequestrata durante l’indagine.
Trovati anche molti oggetti che si è scoperto essere refurtiva di colpi precedenti.

Gli investigatori sono partiti dal particolare che ha poi dato il nome all’operazione denominata “Mito”, infatti la rapina al distributore di Ivrea era stata commessa da tre banditi su una Alfa Romeo Mito nera.

La stessa auto era stata utilizzata in una tentata rapina a mano armata ai danni di un bar di Ivrea.

Inizialmente sono stati individuati tutti i proprietari di quel tipo di auto e l’attenzione degli investigatori si è soffermata su uno degli indagati che sul suo profilo Facebook aveva pubblicato commenti inneggianti a foto con banditi incappucciati.

Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali sono emersi i legami con gli altri membri della banda, e, soprattutto, tutta la loro attività e le loro motivazioni.

Si tratta di ragazzi di buona famiglia, spinti dalla noia e dal desiderio di adrenalina; in alcuni casi si erano anche “divertiti” sparando su treni in movimento.

Sergio Foffo

Negli ultimi tempi parlavano solo dei colpi che volevano mettere a segno e la sera uscivano armati per cercare nuovi obiettivi e pianificare nuovi colpi.

Proprio così avevano fatto con la rapina al pensionato sventata dagli agenti di Ivrea; i giovani criminali avevano studiato tutto nei minimi particolari: abitudini, spostamenti e orari della vittima designata che, grazie ai poliziotti, è rimasta tale.

15/12/2016
(modificato il 22/02/2017)
Parole chiave:
rapine - arresti - Torino - commissariato