Antimafia: Palermo ricorda i suoi martiri

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Deposizione di una corona d'alloroA Palermo, nell'estate del 1985 tre poliziotti persero la vita combattendo la mafia. Erano il commissario Beppe Montana, capo della sezione Catturandi della Squadra mobile di Palermo; il vice questore aggiunto Antonio Cassarà detto "Ninni", vice dirigente della Squadra mobile di Palermo e il suo collaboratore, l'agente Roberto Antiochia. Tutti uccisi dalla mano di Cosa Nostra.

Montana collaborò con il giudice Rocco Chinnici per alcune indagini antimafia, durante la sua attività investigativa arrestò numerosi latitanti e scoprì raffinerie di droga e depositi di armi, intralciando così molti traffici della mafia. Investigò anche per la cattura del boss Nitto Santapaola, uno dei maggiori indagati per l'attentato al prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa. Beppe Montana fece della legalità uno dei valori fondamentali della propria esistenza e per questo la divulgò anche tra i giovani, parlandone nelle scuole. Ma il 28 luglio 1985, a soli 34 anni, rimase ucciso in un agguato mafioso a Porticello, località marina vicino Palermo, mentre era in vacanza.

Dopo solo dieci giorni dall'omicidio del commissario Montana, il 6 agosto 1985, Cosa Nostra colpì ancora. Altri due uomini della Polizia di Stato caddero in un sanguinoso agguato. Antonio Cassarà di 37 anni e Roberto Antiochia, di 23 anni. Il commissario Cassarà fu uno stretto collaboratore del giudice Giovanni Falcone e condusse varie azioni antimafia e insieme al collega Beppe Montana collaborò con le forze di polizia americane alle indagini della famosa operazione "Pizza Connection" che aveva portato all'arresto di decine di mafiosi tra Italia e Stati Uniti.

Roberto Antiochia, suo amico e stretto collaboratore, interruppe le ferie per proteggerlo, ma entrambi furono uccisi in un agguato, in viale Croce Rossa a Palermo, da un commando di 10 uomini armati di kalashnikov.

Nell'estate del 1989 invece vennero uccisi a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo, per mano mafiosa, l'agente scelto Antonino Agostino e la moglie Ida Giovanna Castelluccio.

Oggi Palermo ricorda i suoi eroi con una cerimonia commemorativa che inizia alle 9,30 con la deposizione di una corona d'alloro presso la lapide posta nell'atrio della caserma "Boris Giuliano" - sede della Squadra mobile -, e prosegue con la celebrazione della santa messa presso la cappella della caserma "Pietro Lungaro".

- In collaborazione con Poliziamoderna. -

04/08/2009
(modificato il 06/08/2009)
Parole chiave:
mafia - commemorazione - attentato