USURA: PS SCOPRE GIRO DI PRESTITI PER POVERI, ARRESTI A BARI

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La Polizia di Stato di Bari ha sgominato un'organizzazione criminale dedita all'usura e all'estorsione, operativa prevalentemente nel capoluogo pugliese e capeggiata da due dipendenti con mansioni ausiliarie presso il Policlinico di Bari. Le indagini, sono partite a seguito della denuncia di due coniugi incappati nella rete usuraia e costretti a chiudere le attività commerciali a loro intestate. In collaborazione con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, LA Squadra Mobile del capoluogo pugliese ha avviato una fitta attività di indagine finalizzata all'individuazione delle ulteriori vittime dell'organizzazione e all'acquisizione di elementi probatori rilevanti per le esigenze processuali. Le intercettazioni, corroborate da servizi di appostamento e pedinamento, nonché da video - riprese, hanno consentito di accertare l'effettiva esistenza e concreta operatività di un'associazione per delinquere dedita con impressionante continuità all'usura e all'estorsione. I due usurai disponevano di una base operativa all'interno del Policlinico di Bari, da loro stessi denominato "ufficio", ove con ogni probabilità conservano i libri mastri, gli assegni forniti dalle vittime a garanzia dei futuri pagamenti ed il danaro contante destinato ai nuovi debitori. I predetti svolgevano le loro attività illecite anche in orari di servizio, all'occorrenza allontanandosi dal Policlinico per ricevere i ratei usurari, corrispondere i crediti e minacciare i clienti insolventi. Le indagini hanno accertato l'esistenza di più di 150 nuclei familiari e commercianti assoggettati alle pretese degli usurai. Il tasso d'interesse applicato, andava dal 66% del capitale (su base annua) al 120% (su base annua) con punte anche del 500%. I crediti concessi variavano da poche centinaia di euro a migliaia di euro Il ritardo nel pagamento anche di una sola rata imposta comportava l'accrescimento del debito, ovvero una ulteriore somma a titolo di interesse sull'interesse (cosiddetto "anatocismo"), corrispondente al 10% della "rata".. A conclusione dell'indagine sono stati sequestrati beni mobili, assicurazioni, polizze, titoli e somme di denaro depositate su conti correnti bancari e postali intestati agli indagati, per un valore complessivo stimabile al momento, di oltre sei milioni di euro.

22/07/2009
(modificato il 23/07/2009)
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