Postale: 30enne finisce in manette per “sexextortion”
Già denunciato dall’ex moglie per stalking, è stato arrestato dagli uomini della polizia Postale di Imperia per aver esercitato un’estorsione sessuale nei confronti di una giovane donna.
Si tratta di un 30enne residente nella provincia di Napoli, convivente con la propria madre dopo la separazione dalla moglie.
Dopo mesi di sofferenze psicologiche e l’esborso di una consistente somma di denaro (circa 6mila), la giovane donna, residente nella provincia di Imperia, si è finalmente rivolta alla polizia Postale per denunciare le continue richieste da parte dell’uomo.
Agli investigatori, la 28enne ha raccontato di aver conosciuto l’uomo sui social network. (Video)
Dopo alcune conversazioni iniziali di carattere amichevole, tra i due giovani si è creato un rapporto più confidenziale. Complice un atteggiamento affettuoso e protettivo da parte del ragazzo, la donna ha accettato di inviargli un video hard in cui la stessa si vedeva chiaramente in volto.
Ricevuto il filmato, però, l’atteggiamento dell’uomo è cambiato: pesanti ricatti e la richiesta continua di soldi hanno indotto la giovane ad assecondarlo con ben 19 bonifici.
L’ultima richiesta, la somma di 3 mila euro accompagnata dalla minaccia di diffondere il video tra gli amici e la pubblicazione di manifesti da affiggere nei vari comuni liguri e nella stessa località dove la vittima risiede, ha convinto la giovane a rivolgersi alla Polizia.
La “sexextortion” è un fenomeno in aumento e si presenta in due modi diversi: uno tipicamente domestico, spesso riconducibile a coppie che si separano, con uno dei due (quello che la subisce) che rende virali sul web immagini intime dell’ex partner; l'altra, a dimensione internazionale, dettata esclusivamente da ragioni di profitto, in cui tra attore e vittima non esiste alcun legame.
In entrambe le tipologie di reato, la polizia Postale sta dedicando notevoli risorse anche nel campo della prevenzione, ritenendolo ancora più importante.
Pertanto consiglia:
- mai pagare la somma richiesta. Dopo il primo pagamento, infatti, seguono richieste via via più esose;
- bloccare subito il contatto, sia sulla piattaforma social che sulla video-chat;
- inoltrare, immediatamente, richiesta di rimozione del video ai gestori della piattaforma sulla quale il video stesso è stato postato;
- sporgere subito denuncia.
Cosa fare per prevenire:
- mai concedere “amicizia” sui social network a persone che non sono conosciute anche nella vita reale. Concedere la propria amicizia sulla piattaforma significa, infatti, ammettere una persona estranea in uno spazio “riservato” e “privilegiato”, che è la nostra pagina personale, concedendole un enorme ed immotivato vantaggio qualora si tratti di un malintenzionato;
- a maggior ragione mai scambiare messaggi privati con utenti appena conosciuti e, men che meno, mai concedere di entrare, attraverso la webcam, nella propria casa e nella propria privacy; configurare le proprie pagine social in modo tale da renderle “invisibili” agli sconosciuti;
- in ogni caso, si sconsiglia di inviare immagini a sfondo sessuale anche quando si tratta di persone conosciute e a noi intime.