Indagine "Train 2018"

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La Polizia di Stato di Como ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti stranieri, un magrebino e un centrafricano, in quanto appartenenti ad un sodalizio criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso paesi del centro e nord Europa, in particolare verso la Germania. L’indagine, condotta dalla locale Squadra Mobile, ha avuto inizio nel mese di dicembre 2017, a seguito della denuncia sporta da un gambiano, il quale riferiva di aver corrisposto denaro ad un connazionale dimorante a Como, affinché agevolasse il suo trasferimento in Germania. La successiva attività investigativa ha permesso di individuare una banda formata da soggetti, tutti stranieri, alcuni dei quali dimoranti in questo ambito provinciale che in concorso tra loro, hanno promosso, organizzato e comunque compiuto atti diretti a procurare l’ingresso illegale di stranieri in Svizzera ed in Austria, con il fine ultimo di raggiungere la Germania. Da ciascuno dei trasportati, il sodalizio percepiva compensi oscillanti tra 150 e 300 euro. Attraverso una fitta rete di conoscenze, gli indagati facevano confluire su Milano stranieri provenienti da tutta Italia e desiderosi di raggiungere la Germania. Questi venivano quindi accompagnati in stazioni ferroviarie quali Gallarate, Verona e, più di recente, Novara e lì, in tarda sera o durante la notte, venivano fatti salire a bordo di treni merci e collocati all’interno di container, ai quali accedevano attraverso un taglio del telone. Gli inquirenti ritengono che con tali modalità, la banda abbia favorito il trasporto di diverse centinaia di persone molte delle quali giunte a destinazione,  altre fermate dalla polizie di Austria, Germania e Svizzera nel corso di controlli sulle aree di confine. L’ordinanza riguarda quattro persone, due delle quali non ancora rintracciate, perché allo stato irreperibili. Sono stati, inoltre, indagati a piede libero anche altri due soggetti. Nel corso delle indagini, preziosa è stata la collaborazione delle polizie dei Paesi di confine e in particolare da parte della polizia cantonale svizzera alla quale va anche il merito di aver organizzato nel mese di marzo del corrente anno una riunione tecnica alla quale hanno partecipato rappresentanti della Polizia italiana, svizzera e tedesca e nel corso della quale è emerso il grave allarme che il fenomeno stava creando principalmente in Germania, ma anche in Svizzera, dove le modalità utilizzate avevano messo a repentaglio la sicurezza dei trasporti. In particolare veniva  riferito che nel corso di un viaggio, un telone sul quale era stato praticato il taglio si era completamente squarciato ed era finito sotto le rotaie, provocando un arresto di emergenza del convoglio all’interno di una galleria. Ma gravemente a repentaglio è stata messa, anche, l’incolumità dei trasportati in quanto molti viaggi sono avvenuti in condizioni climatiche avverse e con temperature molto basse.

12/12/2018
(modificato il 15/12/2018)
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