Palermo: le mamme contro il gioco d'azzardo

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Giocatore di videopokerNon andavano a scuola, o tornavano molto tardi, e chiedevano o rubavano soldi a casa: erano "schiavi" del gioco d'azzardo. A Palermo le mamme insospettite hanno indagato e poi si sono rivolte alla polizia con un appello: "Sono una madre disperata: aiutatemi a salvare mio figlio". Le denunce sono arrivate da decine di mamme del quartiere Ballarò, dove storicamente i rapporti tra cittadini e forze dell'ordine non sono mai stati molto collaborativi.

Questa volta invece lo scambio di informazioni è servito a far chiudere 2 sale giochi abusive della zona dove i ragazzini, nella maggior parte dei casi minorenni, passano giornate intere davanti ai videopoker spendendo centinaia di euro. Grazie agli esposti dettagliati la polizia amministrativa ha potuto sequestrare 10 macchinette non conformi, sprovviste del nulla-osta per la messa in esercizio e non collegate alla rete telematica, e 7 abusive. I titolari dei locali sono stati denunciati e gli sono state inflitte delle multe di oltre 36 mila euro.

In realtà non è la prima volta che, a Palermo, le donne si rivolgono alla Polizia di Stato per segnalare vicende analoghe: in un altro caso, però, le denunce erano state fatte per aiutare i mariti, dipendenti dalle ''macchinette''. Solo nel 2008 la Polizia di Stato, a Palermo, ha sequestrato oltre 200 mila macchinette e notificato ai proprietari delle sale giochi, multe per oltre 300 mila euro.

Il sospetto è quello che dietro queste sale giochi abusive ci sia ancora una volta la mano della mafia.

25/05/2009
(modificato il 26/05/2009)