Scuola superiore di Polizia: in scena il ricordo del poliziotto Joe Petrosino
Questo pomeriggio all’interno del Centro studi internazionale “Boris Giuliano” della Scuola superiore di Polizia a Roma, è stato portato in scena uno spettacolo teatrale in ricordo di Joe Petrosino, poliziotto italo-americano ucciso a Palermo dalla mafia (Foto).
All’evento erano presenti il vice capo della Polizia Raffaele Grassi, i questori di Roma e Lecce, Roberto Massucci e Vincenzo Massimo Modeo, il pronipote del poliziotto scomparso prematuramente all’età di 49 anni, Nino Melito Petrosino e una rappresentanza di commissari frequentatori di corso.
La rappresentazione teatrale ideata e scritta da Maria Francesca Mariano, Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce e drammaturga, è stata affidata, come ogni precedente produzione dell’autrice, alla compagnia Témenos Recinti teatrali. Tutte le opere sono incentrate sui temi della giustizia, della legalità e della lotta alla mafia.
Joe Petrosino era un ragazzo italo-americano che realizzò il sogno di diventare poliziotto. Dopo essere partito nel 1873 con la famiglia da Padula (Salerno) per gli Stati Uniti d’America, riuscì, grazie alla sua determinazione e alle sue capacità, a indossare la divisa. Nel corso della sua carriera, sventò un agguato dell’organizzazione criminale Mano nera ai danni del capo della Polizia di New York e arrivò a stringere un rapporto di amicizia e stima con l’allora assessore della Polizia, Theodore Roosevelt, che poi, nel 1901, divenne presidente statunitense. La sua vita professionale conobbe così una rapida ascesa fino ad ottenere la promozione al grado di tenente. Per approfondire le indagini sulla Mano nera seguì una pista investigativa in Sicilia che gli fu, purtroppo, fatale. Il 12 marzo 1909, venne assassinato dalla mafia a colpi d’arma da fuoco.
Oggi rimane in suo ricordo il senso di giustizia che anima il lavoro dei poliziotti.