Trapani:decapitato clan.
La Polizia di Stato di Trapani e della Direzione Investigativa Antimafia, hanno dato esecuzione questa mattina all’ordinanza del G.I.P. di Palermo che dispone la misura cautelare in carcere per Ignazio MELODIA, di 61 anni, a capo della famiglia mafiosa di Alcamo, e di altre 5 persone.L’accusa per Ignazio Melodia, affiliato a Cosa Nostra dal latitante Matteo Messina Denaro in persona, è di essere a capo del mandamento di Alcamo. Gli altri arrestati risultano affiliati alla famiglia mafiosa di Alcamo svolgendo un ruolo di collegamento tra le articolazioni mafiose presenti nel territorio e facendo da tramite tra Ignazio Melodia e Vito Gondola, boss di Mazara del Vallo.Uno degli arrestati è accusato di aver fatto da intermediario nell’organizzazione d’incontri e riunioni mafiose e di aver messo a disposizione i locali del proprio esercizio commerciale ad Alcamo.A un arrestato è stato contestato di aver impedito il libero esercizio del diritto di voto durante le elezioni comunali di Alcamo del 2016 e di aver detenuto illegalmente un fucile.Al Melodia e ad altri tre arrestati, è stato contestato, inoltre, il reato di estorsione, in concorso e con l’aggravante del metodo mafioso, ai danni di alcuni imprenditori edili di Alcamo, di averli costretti a “mettersi a posto” pagando somme di denaro alla famiglia mafiosa.L’operazione “freezer”, coordinata dalla D.D.A. di Palermo e condotta dalla Squadra Mobile di Trapani, dai Commissariati di P.S. Alcamo e di Castellammare del Golfo, è iniziata nel 2012. Le indagini si sono ulteriormente arricchite grazie alle investigazioni della D.I.A. di Trapani, eseguite tra il 2015 e il 2016, a seguito delle denunce di alcuni imprenditori rimasti vittime di estorsioni.Dalle indagini della D.I.A. è risultato, poi, che uno degli arrestati, in occasione delle elezioni amministrative del giugno 2016, ha procacciato voti con minacce anche a mano armata a favore della compagna.La donna pur ottenendo circa 150 voti non fu eletta.Dalle investigazioni è emerso, inoltre, che l’attività della cosca si concentrava sulle estorsioni ai danni di imprenditori edili che lavoravano nel territorio.Gli incontri relativi alle attività illecite avvenivano nella cella frigorifera di un negozio di ortofrutta ad Alcamo.Dalle indagini della Questura di Trapani, si è avuta ulteriore conferma che la famiglia MELODIA, affiliata ai “Corleonesi”, è da anni saldamente a capo del mandamento di Alcamo, nonostante i ripetuti arresti che ha subito.Il Melodia, reggente della famiglia di Alcamo dopo l’arresto del fratello Antonino, è laureato in medicina e per questo detto “u dutturi”.Lavorava presso l’Ufficio d’Igiene di Alcamo ed era medico della AUSL di Trapani ed era stato già condannato a lunghe pene detentive per delitti di partecipazione mafiosa ed estorsione.I servizi d’intercettazione hanno permesso di allargare le indagini ad altri soggetti affiliati alla “famiglia” di Alcamo e alle attività illecite svolte.I dialoghi del boss Ignazio Melodia, oltre ad essere un documento unico nel suo genere, lasciano trasparire che Cosa nostra tenta ancora di controllare il territorio e di imporre le sue regole di comportamento.
(modificato il 04/03/2017)