Il messaggio del capo della Polizia per le celebrazioni del 157° anniversario della Polizia di Stato

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Prefetto ManganelliLe celebrazioni del 157° anniversario della Polizia di Stato offrono lo spunto per qualche riflessione sul nuovo modo di intendere il concetto di sicurezza, alla luce del quale devono poi essere letti i consuntivi che ovviamente si producono in un momento di ricorrenza come questo.

È ormai opinione quasi unanimemente condivisa che la sicurezza debba essere considerata come un fenomeno che, caratterizzato da una molteplicità di fattori personali e collettivi, oggettivi e soggettivi, sociali, relazionali, culturali e psicologici, non sempre corrisponde perfettamente alla realtà oggettiva di pericolo derivante dalla criminalità e riconducibile a precise fattispecie penali.
Oggi il senso di insicurezza è particolarmente influenzato da altri problemi sociali; dalla precarietà del posto di lavoro alla frequenza degli incidenti mortali sul lavoro, dalla disoccupazione alla c.d. dequalificazione di massa, dalla minaccia terroristica generalizzata alla questione pensionistica, da quella dei salari all'insicurezza stradale, dal bullismo nelle scuole al degrado sociale e così via. Siamo di fronte a tanti fattori, in grado di incidere sulla percezione di sicurezza, che devono essere affrontati a 360 gradi con uno schieramento di attori non confinabili solo alle Forze di polizia.

Appare chiaro, quindi, che oggi gli uomini e le donne della Polizia di Stato sono chiamati ad un ennesimo compito di grande responsabilità: dare avvio e contribuire ad un importante processo di innovazione che porti a trasformare la c.d. prevenzione di polizia in una più ampia e profonda azione di vera e propria prevenzione sociale.

La prima, come noto, esercitata attraverso una costante e diffusa presenza sui vari territori del nostro Paese, si può solo porre l'obiettivo di rendere più difficile la commissione di un reato in una determinata situazione, senza poter ridurre il numero delle persone disposte a commetterlo, perché non incide minimamente sulle cause che possono portare a questo eventuale comportamento. La prevenzione sociale, invece, è costituita da una complessità di interventi che la società civile è in grado di mettere in campo; questo concetto assume una connotazione di amplissimo respiro e coinvolge tutti gli attori in grado di incidere positivamente sul vivere quotidiano sotto il profilo sociale, politico, economico e culturale. Si pensi solo a quanto gli Enti facenti parte del c.d. "Sistema delle autonomie" sono in grado di fare in tema di vivibilità urbana, di scuola, di viabilità, di salute e così via.

Parliamo, pertanto, di una grande e profonda rivoluzione culturale a cui la Polizia di Stato sta già fattivamente contribuendo, sostenendo concretamente qualsiasi legittima iniziativa che consenta agli italiani di sentirsi sempre più sicuri nei propri territori e ponendosi come un fondamentale presidio di libertà e di democrazia.
La promozione della sicurezza così intesa, infatti, mira al preciso obiettivo di ampliare le libertà ed i diritti di tutti. Sono gli stessi cittadini, pienamente consapevoli dei propri diritti, a non percepire più la sicurezza e l'ordine pubblico come un vincolo alla propria libertà, bensì come espressioni concrete di un nuovo diritto: quello di vivere liberi dalla paura.
E ciò anche perché la gente sa riconoscere ed apprezzare l'impegno, il coraggio e la professionalità degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, verso cui mostrano sempre una grandissima, affettuosa riconoscenza.

Il senso di rassicurazione che la Polizia di Stato trasmette ai cittadini, il rapporto di fiducia e di collaborazione che esiste e che si va sempre più consolidando e rafforzando, rappresentano un momento di straordinaria rilevanza che deve essere tenuto in grande considerazione se si vuole costruire un'Italia sempre più sicura e democratica.

Nel momento della celebrazione, quindi, va doverosamente tributato un sentito omaggio a questi ragazzi che, quotidianamente, giorno e notte, vegliano su di noi, con innegabili sacrifici anche per loro famiglie.

Così come un commosso pensiero va rivolto a quanti non hanno esitato ad immolare la vita per porsi come ultimo baluardo di fronte al crimine e garantire ai cittadini di vivere tranquilli. Abbiamo il dovere morale - oltre che l'intimo e profondo desiderio - di non dimenticarci di loro, perché hanno combattuto fino alla fine per assicurare al Paese la sicurezza di cui ha bisogno per crescere e prosperare.
Voglio ricordarli ogni giorno, onorandone la memoria, lottando con tutte le mie forze affinché la gente possa vivere più tranquilla, per un futuro sempre migliore e luminoso.

08/05/2009
Parole chiave:
capo della polizia - messaggio