Ferdinando Ramognini
Nasce a Sassello (Genova) nel 1829.
Entra nella divisione di Polizia a 19 anni.
Partecipa come ufficiale alla seconda guerra di indipendenza.
E' nominato prefetto nel 1876
Dirige la divisione dei servizi di Pubblica Sicurezza tre volte. La prima come capo divisione, dal 7 aprile al 10 maggio 1876. La seconda dal 16 gennaio al 13 luglio 1879, come prefetto incaricato di coordinare i servizi di polizia. La terza come direttore generale per tre anni, dal 1 dicembre 1890 al 1° ottobre 1893.
Durante il primo mandato fonda la prima struttura di formazione della Pubblica sicurezza, la Scuola Allievi Guardie.
Nei mandati successivi si dedica principalmente all'ordine pubblico con alterne fortune. Convinto assertore della linea dura inasprisce le norme repressive per contrastare gli attivisti italiani del movimento anarchico internazionale, che aveva lanciato una campagna rivoluzionaria "contro tutti i re, gli imperatori, i presidenti di repubbliche e i preti di qualsiasi religione". Da ricordare anche la protesta operaia e contadina che porta a episodi di grave tensione sociale. Desta inoltre scalpore in quegli anni l'omicidio del marchese Natarbartolo, che aveva combattuto le infiltrazioni mafiose nelle banche e nell'amministrazione comunale di Palermo. Improvvisamente gli italiani scoprono la mafia, quella che purtroppo al giorno d'oggi conosciamo bene.
Con la caduta del ministero Cairoli termina il secondo mandato.
Richiamato per un terzo incarico, con il ministero Crispi, nel 1890 istituisce la prima anagrafe degli anarchici che anticipa di fatto il casellario politico, voluto in seguito da Crispi stesso.
Con l'arrivo al ministero dell'Interno di Giovanni Giolitti cambiano radicalmente le strategie dell'ordine pubblico e cessa dal suo incarico il 1° ottobre 1893.
(modificato il 10/05/2019)