Camorra: impartivano ordini dal carcere di Modena, 5 arresti

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operazione antiterrorismoContinuavano a gestire dal carcere gli affari del clan dei Casalesi, minacciando anche il magistrato di sorveglianza se non concedeva loro i permessi premio. Cinque persone sono state arrestate stamattina nel corso dell'operazione "Medusa" dalla Polizia di Stato di Modena con l'accusa di vari reati tutti aggravati dall'associazione di stampo camorristico. Tra i fermati anche 2 agenti della Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere della città emiliana.

Alcuni esponenti dei Casalesi, detenuti nel carcere di Modena in regime di "alta sicurezza", grazie all'aiuto dei 2 agenti - che facevano da tramite tra gli appartenenti al clan in carcere e gli altri affiliati che vivevano nel modenese - impartivano da dietro le sbarre ordini e direttive.

In particolare le guardie penitenziarie permettevano l'ingresso nel carcere a persone mai autorizzate che poi avevano colloqui proprio con i detenuti affiliati ai Casalesi. In altri casi i due operatori avrebbero informato i reclusi della possibilità di essere intercettati. I favori resi dagli agenti erano ripagati con la partecipazione alle quote di uno dei due circoli privati del modenese (uno a Castelfranco Emilia e uno a Carpi) di cui i boss avevano la gestione.

L'operazione è la conclusione di un'indagine iniziata nel dicembre 2007, che ha permesso di individuare infiltrazioni del clan camorristico nel territorio emiliano oltre che nelle tradizionali attività estorsive, anche nell'apparato amministrativo e economico della provincia di Modena.

09/03/2009
Parole chiave:
camorra - casalesi