Cooperazione internazionale: conferenza regionale a Torino

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capo a torino scipSi è svolta stamattina a Torino, la 4^ Conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di polizia presenziata dal capo della Polizia Franco Gabrielli.

L’incontro di oggi, che si è tenuto presso la sala “ex cavallerizza” del castello di Moncalieri, è inserito nel ciclo di conferenze regionali programmate e realizzate dallo Scip – Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia su tutto il territorio nazionale sotto l’egida del vice capo della Polizia – direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi.

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"Questo appuntamento ha un significato importante. Conoscere e far conoscere, anche a prefetti e autorità giudiziaria, gli strumenti di cooperazione internazionale, strumenti che riguardano tutte le Forze di polizia e che sono utilizzati per contrastare il crimine attraverso l'interoperatività delle banche dati. La condivisione delle informazioni ha un grande potere". Queste alcune delle parole del prefetto Gabrielli durante il suo intervento.

Lo scopo delle conferenze è infatti quello di investire nella cooperazione multilaterale e di fornire un quadro di sintesi delle relazioni internazionali bilaterali e multilaterali di polizia, nonché, di assicurare agli operatori delle Forze dell'ordine le nuove applicazioni, gli strumenti, le tecniche e best practices applicate alle indagini internazionali ed all’attività di prevenzione.

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Ogni giorno l’apparato di sicurezza affronta una minaccia criminale sempre più a carattere transnazionale: il terrorismo, i flussi migratori irregolari, la tratta di esseri umani, la criminalità organizzata, il cybercrime.

"È importante ribadire che viviamo in un tempo in cui la condivisione delle informazioni è la base sulla quale si costruisce un efficace contrasto e un efficace prevenzione alla criminalità" ha detto il capo della Polizia, che ha poi proseguito: "Siamo molto fieri dei nostri sistemi tecnologici. Nel giro di pochi anni le interrogazioni presso le banche dati dei sistemi Interpol, Europol e Sirene sono passate da 3 mila al mese, nel 2015, a ben 40 milioni nell'agosto di quest'anno".

Le investigazioni vanno di pari passo con l’evoluzione delle nuove frontiere criminali, le nuove sfide si giocano su terreni reali e virtuali non ristretti nei confini nazionali e le capacità operative offerte dalle piattaforme della cooperazione internazionale di polizia attraverso le agenzie Interpol ed Europol, oltre ai rapporti bilaterali con le polizie dei vari Stati, sono oggi uno strumento indispensabile per la cattura dei latitanti, per il contrasto ai cartelli criminali, come la ‘Ndrangheta, per i crimini informatici e le minacce terroristiche.

Vincenzo M. Recchiuti

29/10/2019
(modificato il 11/05/2021)