A matita o al computer: un identikit per scoprire il colpevole

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Ricostruzione di un volto

"Com'erano gli occhi?" "I capelli? Corti, lunghi, lisci, ricci?" E ancora la descrizione del naso, della bocca, delle sopracciglia, della forma del viso. Tutti elementi fondamentali per la ricostruzione di un identikit da parte della polizia scientifica.

Lo vediamo nei film e nelle fiction incentrate sull 'attività della Polizia: un foglio bianco, una matita e la ricostruzione del volto di un criminale diventa lo strumento per risolvere molti casi e arrestare i colpevoli. Ma non è così solo nelle fiction. Molte volte proprio grazie agli identikit realizzati dai disegnatori della Scientifica, con la collaborazione dei testimoni, è stato possibile risalire all 'autore di una violenza, di una rapina o di altri delitti.

Un mestiere antico, ma sempre molto attuale, che si aggiorna, segue le nuove tecnologie ma rimane sempre e comunque legato alla capacità di chi lo pratica. L'abilità degli operatori non è solo quella di saper disegnare. Per fare un identikit, e riuscire a cogliere le sfumature che permettono di personalizzare un volto, servono anche tanta pazienza e la capacità di riuscire a trovare una sintonia con la vittima del reato.
"Non è facile dare vitalità a un disegno" spiega l'ispettore capo Cettina Giurato, la prima disegnatrice italiana donna della Polizia di Stato. "Per dare a un occhio, a uno sguardo, un'intensità che si avvicina a quella originale ci vuole anche un po' di intuizione da parte dell'operatore di Polizia". Bisogna tenere conto, inoltre, della difficoltà che un testimone può trovare nel descrivere una persona. "Non è facile neanche con qualcuno che vediamo tutti i giorni - chiarisce ancora l 'ispettore Giurato - figuriamoci con un uomo o una donna che abbiamo visto, magari di sfuggita, in un momento delicato o di ansia della nostra vita".

Spesso succede anche che il testimone non sia uno solo, come nel caso di una rapina in banca. "Ognuno descrive il colpevole in modo diverso perché ciascuno rimane colpito da qualcosa in particolare" e ci vuole tempo per riuscire a ricostruire un volto che possa andar bene un po' per tutti. Ma quanto è attendibile un identikit? In realtà spiega la Scientifica la veridicità di una ricostruzione dipende molto dai testimoni: alcuni hanno paura delle ritorsioni, del confronto e di un eventuale riconoscimento e per questo non sono molto collaborativi.

Oggi, per fortuna, in aiuto dei disegnatori (o videosegnalatori) della Polizia c'è anche il computer. Grazie ad un nuovo software infatti l'identikit può essere fatto al pc con un programma che permette di ricostruire un volto dandogli la vivacità e l'aspetto di una vera e propria fotografia, anche se in bianco e nero. Ma vediamo come funziona …

30/01/2006
(modificato il 22/02/2008)
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