Cattura del super latitante mafioso MANCIARACINA

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Nelle prime ore della mattina, la Polizia di Stato di Trapani al termine di alcuni anni di indagini svolte continuativamente nel territorio nazionale ed internazionale, a seguito di servizi di video osservazione a distanza, localizzava in contrada Sant'Anna nr.109, un villino, recintato in muratura e alberato ove faceva irruzione pervenendo alla cattura del super latitante MANCIARACINA Andrea e del latitante BONAFEDE Natale. In particolare, il personale di polizia operante, avuta la certezza dai rilevamenti video della presenza, in una dependance attigua al citato villino della presenza dei latitanti, attendendo il calare della notte, penetrato all'interno, bloccava contestualmente il BONAFEDE ed il MANCIARACINA. Il pericoloso capo mafia e killer mazarese, nel frangente, seduto su un letto, faceva accenno di infilare la mano sotto il cuscino ma veniva prontamente immobilizzato; l'immediato controllo consentiva il reperimento di un revolver cal. 38 con munizioni che veniva sequestrato. Nello stesso contesto operativo veniva tratta in arresto per il reato di favoreggiamento aggravato ALAGNA Rosaria Maria nata a Marsala il 20.1.1960 con due figli di 16 e 14 anni, che , nel frangente occupava una camera da letto nell'attiguo villino. Sono stati rinvenuti diversi biglietti e altro materiale utile per lo sviluppo di successive indagini . Il villino, di buona fattura, era munito di apposita palestra per esercizi ginnici. Il MANCIARACINA Andrea di Vito e di Bulone Teresa, nato a Mazara del Vallo il 07.04.1962 ed ivi residente in via Giotto n. 25, è il capo riconosciuto ed incontrastato del mandamento mafioso di Mazara del Vallo da cui, come noto, dipendono le cosche di Mazara del Vallo e Marsala, Pregiudicato e già condannato per associazione mafiosa ed altri gravi delitti versa in stato di latitanza dal 1992, fedelissimo dell'ala capeggiata direttamente dal RIINA Salvatore (la famiglia mazarese ha custodito per anni il Riina nel mazarese) unitamente al Matteo MESSINA DENARO, dopo la cattura del VIRGA Vincenzo (catturato il 21.2.2002 da questo Ufficio) secondo le più recenti acquisizioni investigative avrebbe diviso la provincia di Trapani in due grandi aree di influenza . Già in precedenza, e segnatamente in data 18.04.1988, si era sottratto all'esecuzione del mandato di cattura n. 104/88 R.M.C. emesso il 13 precedente dal G.I. presso il Tribunale di Palermo, per associazione per delinquere, riciclaggio, ricettazione aggravata ed altro nell'ambito dell'operazione antimafia meglio conosciuta come "Pizza Connection" (in tale provvedimento era accomunato a PALAZZOLO Pietro Efisio nato a Cinisi il 15.01.1956, fratello di PALAZZOLO Vito Roberto; l'indagine era relativa al trasferimento di numerosi miliardi - tratti dal traffico di stupefacente tra Sicilia e U.S.A - dalla Sicilia in Svizzera e poi in Sudafrica per conto della famiglia mazarese). Il 31.01.1991, il MANCIARACINA Andrea veniva catturato da personale della Squadra Mobile di Trapani all'interno dell'asilo nido "Il coniglietto", insistente nella via Marocco di Mazara del Vallo. Il giorno 01.08.1991 veniva scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare, con sottoposizione all'obbligo di firma, nei giorni di lunedà¬, mercoledଠe venerdଠpresso l'ufficio di P.S. territorialmente competente, giusta ordinanza n. 4791/88 APM e n. 1862/88 U.I. del 30.07.1991 emessa dall'Ufficio Istruzione presso il Tribunale di Palermo. Un mese dopo la sanguinosa strage di Capaci, nel successivo mese di giugno 1992, il MANCIARACINA cessava di recarsi presso l'ufficio di P.S. per adempiere all'obbligo di firma, rendendosi irreperibile e sottraendosi poi all'O.C.C. n. 2/92 R.M.C. per ricettazione aggravata emesso il 15.6.1992 dall'Ufficio del GIP presso il Tribunale di Palermo. L'1.03.1993, l'Ufficio del GIP presso il Tribunale di Marsala emetteva O.C.C. nr. 879/90 R.N.R. e nr. 137/93 R.GIP, per associazione di stampo mafioso (condannato con sentenza del 12.7.1995); Ancora l'1.03.1993, il Tribunale di Marsala con sentenza n. 127/93 lo condanna alla pena di mesi 8 di reclusione perché riconosciuto colpevole del reato di falsità commessa da privato, sentenza confermata in appello con sentenza n. 3199/96 del 24.10.1996; Il 30.03.1993, Il GIP del Tribunale di Palermo emette l'Ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 1395/93 G.I.P. e nr. 5427/92 NC DDA (c.d. operazione LYLIBEO) alla quale si sottrae volontariamente il giorno 01.04.1993; Il 19.07.1994, l'Ufficio Istruzione presso il Tribunale di Palermo emetteva il Mandato di Cattura nr. 4791/88 APM, nr. 1862/88 R.GUI e nr. 01/94 R.M.C.; Il 12.07.1995, il Tribunale di Marsala con sentenza nr. 124/95, R.S., 23/94 R.G. e n. 137/93 G.I.P. lo condanna ad anni 7 di reclusione perché riconosciuto colpevole del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ed altro; Il 29.01.1996, il GIP presso il Tribunale di Palermo emetteva l'O.C.C. nr. 139/96 R.G.I.P. per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, armi ed esplosivi nell'ambito della c.d. (operazione OMEGA); Il 16.01.1996, il Tribunale di Trapani emetteva il Decreto nr. 132/93 R.M.P., divenuto esecutivo il 21.4.1996, con il quale gli veniva applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni quattro; Il 28.11.1998, la Procura Generale della Repubblica di Palermo emetteva Ordine di esecuzione pena detentiva nr. 317(2)97 R.ES., poiché condannato alla pena di anni sette di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Il 6.04.1999, il GIP presso il Tribunale di Palermo emetteva l'O.C.C. n. 6317/95 R.G.N.R. e n. 6272/96 R.G.G.I.P., poiché indagato del sequestro del gioielliere palermitano FIORENTINO Claudio (dal 10.10.1985 al 13.8.1987). Il 29.10.1999, il GIP presso il Tribunale di Palermo emetteva l'O.C.C. n. 5190/97 R.G.N.R. e n. 6200/97 R.G.I.P. poiché ritenuto responsabile unitamente ad altri 8 indagati di diversi omicidi avvenuti nella guerra di mafia degli anni 80 in questa provincia. Il 28.01.2000, il GIP presso il Tribunale di Palermo emetteva l'O.C.C. n. 3519/97 R.G.N.R. e n. 491/98 R.G.I.P. poiché ritenuto responsabile unitamente ad altri indagati, per associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidi, sequestro di persona, ed altro nell'ambito della c.d. "OPERAZIONE ARCA"; Il 19.05.2000, la Corte di Assise di Trapani lo ha condannato alla pena dell'ergastolo nell'ambito del procedimento n. 3059/95 R.G.N.R. D.D.A. Palermo, n. 4/96 R.G. Corte di Assise di Trapani e n. 139/96 R.G. G.I.P. c.d. "OMEGA" L'11.10.2002, la Corte di Assise di Appello di Palermo con sentenza n. 20/2001 R.G. conferma la pena dell'ergastolo inflitta dal Tribunale di Trapani con sentenza del 19.05.2000 Il BONAFEDE Natale di Antonino e di Centonze Vincenza, nato a Marsala il 4.8.1969 ed ivi residente nella c.da Cardilla nr. 382, celibe, pregiudicato mafioso, gli è stata applicata l'8.5.1998 la Sorveglianza speciale di P.S., dal 1997 è il capo della cosca mafiosa di Marsala, dipendente dal mandamento di Mazara del Vallo. Il BONAFEDE Natale, pastore, era già stato tratto in arresto il 9.1.1995 per associazione di tipo mafioso, omicidi ed altro nell'ambito della cosiddetta operazione di p.g. "Spartaco" e raggiunto dall'O.C.C. n. 3059/95 R.G.N.R. e n. 139/96 R.G.G.I.P. emessa il 29.01.1996 dal GIP presso il Tribunale di Palermo (operazione "Omega"). Scarcerato il 05.01.1998 per decorrenza dei termini custodiali (il Tribunale di Palermo - Sezione Riesame dei Provvedimenti Restrittivi, con l'Ordinanza nr. 2230/ 97 Lib., n. 139/96 GIP e n. 3059/96 N.C. aveva , infatti, dichiarato venuta meno l'efficacia della misura cautelare disposta con la sopra citata O.C.C. del 29.01.1996, disponendone l'immediata liberazione), si rendeva irreperibile, evitando anche la sottoposizione agli obblighi della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per anni quattro, applicatagli dalla Sezione M.P. del Tribunale di Trapani con il provvedimento n. 2/97 Reg. M.P. del 08.05.1998. In data 19.05.2000 (c.d. sentenza "Omega"), il BONAFEDE Natale veniva condannato alla pena dell'ergastolo e, a seguito di ripristino del provvedimento custodiale (provvedimento emesso dalla Corte di Assise di Trapani il 13.07.2000 nell'ambito del procedimento penale 4/96 R.G. Ass.), dichiarato ufficialmente latitante. In data 11.10.2002 la Corte d'Assise di Appello presso il Tribunale di Palermo con sentenza nr. 20/2001 confermava la condanna all'ergastolo. In ultimo si sottraeva volontariamente all'O.C.C. nr. 2244/99 N.C. DDA e nr. 2890/99 G.I.P. emesso in data 21.01.2002 dall'Ufficio GIP del Tribunale di Palermo (operazione "Peronospora"), a carico di 33 personaggi legati alle organizzazioni mafiose della provincia di Trapani con la quale a seguito di complesse risultanze investigative di questa Squadra Mobile, oltre all'arresto numerosi esponenti mafiosi della famiglia marsalese si aveva modo, a distanza di alcuni dall'ultima operazione di Polizia, che aveva interessato tale florido territorio (1993), di ridisegnare l'organigramma della cosca lilibetana.
31/01/2003
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