Approfondimento - Gli Stati preunitari

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L’alba del XVIII secolo è segnata da un conflittuale clima geopolitico che investirà l’Europa per molti decenni, causato da una serie di contese comunemente conosciute come ‘guerre di successione’, dovute alla mancanza di eredi alla successione al trono di diverse case regnanti.
Con la morte di Carlo II d’Asburgo, nel 1700, il trono spagnolo, privo di un successore, diventa vacante: il ramo spagnolo degli Asburgo si estingue. La Francia dei Borbone e gli Asburgo austriaci si muovono immediatamente: i primi appetiscono al trono di Madrid, i secondi ai territori della penisola italiana e alla corona spagnola nella persona dell’arciduca Carlo.

La guerra di successione spagnola (1700-1713) impone agli Stati italiani una presa di posizione e il territorio della penisola diviene teatro di scontro tra gli eserciti europei, dopo un secolo e mezzo di pace spagnola.

Gli Asburgo d’Austria hanno il sostegno di Inghilterra, Portogallo, Olanda e di Vittorio Amedeo di Savoia contro Filippo d’Angiò, che col titolo di Filippo V si era insediato sul trono di Madrid. Tra 1706-1707 le truppe austriache comandate dal principe Eugenio di Savoia liberano Torino dall’assedio francese, entrano in Lombardia e occupano il regno di Napoli; contemporaneamente con l’appoggio della flotta inglese, che s’impadronisce di Maiorca e della Rocca di Gibilterra, gli Asburgo insediano un loro viceré in Sardegna.

Ma la salita al trono imperiale di Vienna nel 1711 di Carlo d’Asburgo, Carlo VI, rende inattuabile l’obiettivo principale, la conquista della penisola iberica. La guerra termina con le paci di Utrecht, 1713, fra Inghilterra, Olanda e Francia, e di Rastadt , 1714, tra Austria e Spagna.. I trattati delineano nuovi equilibri europei in cui al predominio spagnolo subentra l’austriaco. Sul trono di Spagna, i Borbone subentrano agli Asburgo con Filippo V; Carlo VI entra in possesso dei Paesi Bassi spagnoli, del ducato di Milano e di Mantova, del Regno di Napoli e di Sardegna; Vittorio Amedeo II di Savoia estende i domini della casa su Alessandria, Valenza, la Lomellina e soprattutto acquisisce la Sicilia, che gli trasmette il titolo di re.

Ma Filippo V e il cardinale Alberoni, suo primo ministro, tra 1717-1718, riprendono le operazioni belliche nell’Italia meridionale conquistando la Sardegna e la Sicilia. L’iniziativa rinsalda lo schieramento alleato, Inghilterra, Francia, Olanda e Asburgo. Gli austriaci riprendono la Sicilia, gli inglesi sconfiggono la flotta spagnola. La pace dell’Aia conferma i due precedenti trattati e contempla l’annessione della Sicilia all’Austria, mentre ai Savoia spetta la Sardegna, che sino all’Unità d’Italia si fregiano del titolo di re di Sardegna.

La guerra di successione polacca, 1733-1738, in seguito alla morte del re Augusto II, modifica nuovamente l’assetto politico della penisola. La contesa contrappone gli Ausburgo ai Borbone di Spagna e Francia. La Dieta polacca designa come successore Stanislao Leszczyñski, genero di Luigi XV re di Francia, ma gli Asburgo riescono a insediare sul trono l’elettore Augusto di Sassonia col nome di Augusto III.

La monarchia francese, allora, promuove un’alleanza con Piemonte e Spagna, stati che mirano a impadronirsi dei domini austriaci in Italia. La situazione si complica ulteriormente per il fatto che la dinastia farnesiana di Parma e Piacenza e quella medicea della Toscana sono sul punto di estinguersi e le potenze europee non possono certo lasciarsi sfuggire l’occasione. La guerra si combatte prevalentemente in Italia.

Carlo Emanuele III, re di Sardegna, la cui politica espansionistica mira alla Lombardia, si schiera con i Borbone e al comando di un esercito alleato entra a Milano nel 1733; l’anno seguente le truppe spagnole di Carlo, figlio di Filippo V ed Elisabetta Farnese, riconquistano la Sicilia e Napoli.

Il nuovo assetto è sancito dalla pace di Vienna, 1738. Nasce una nuova dinastia ‘nazionale’ quella dei Borbone, con a capo Carlo, di Napoli e Sicilia ai danni dell’Austria, che ha sua volta si garantisce i ducati di Mantova, Parma, Piacenza e ottiene la Lombardia dallo Stato sabaudo che in cambio riceve le province di Novara, Tortona e le Langhe.

In Italia centrale il granducato di Toscana è assegnato al duca Francesco Stefano di Lorena, genero di Carlo VI d’Asburgo,  che perde il Ducato di Lorena concesso a Stanislao Leszczyñski, genero di Luigi XV di Francia. La penisola è nella pratica divisa in due distinte aree di influenza politica, una meridionale borbonica, una centro-settentrionale e orientale austriaca.  

Alla morte di Carlo VI d’Asburgo nel 1740 sale al trono di Vienna, in base alla Prammatica Sanzione accettata dalle maggiori potenze, la figlia Maria Teresa. Ma il re di Prussia Federico II, il re di Spagna e il re di Sardegna non si ritengono vincolati e quindi il nuovo conflitto è inevitabile. Le ostilità terminano con la pace di Aquisgrana nel 1748. Per quanto riguarda la penisola italiana Filippo di Borbone, fratello del re di Napoli, ottiene il ducato di parma e Piacenza; Carlo Emanuele III di Savoia le province di Vigevano, Voghera e l’alto Novarese sottratti alla Lombardia austriaca.

La carta geopolitica della penisola muta nuovamente con la discesa dell’armata repubblicana comandata dall’allora generale Napoleone Bonaparte, nell’Aprile del 1796, contro le forze degli Stati italiani che aderiscono allo schieramento antifrancese. La prima fase della campagna militare si conclude positivamente. Il re di Sardegna si affretta a concludere un armistizio a Cherasco alla fine di Aprile; poi tocca agli austriaci che devono abbandonare la Lombardia e Napoleone entra a Milano alla metà di Maggio; dopo di ciò con un effetto a cascata tutti gli Stati della penisola, fuorché lo Stato pontificio, vengono a patti con Bonaparte. Per indurre il Papa a più miti consigli Napoleone invade la parte settentrionale dello Stato della Chiesa e con la pace di Tolentino, del Febbraio 1797, i francesi s’impadroniscono dei territori di Bologna, Ferrara e della città di Ancona. Nascono allora la Repubblica Transpadana in Lombardia, cui segue la Repubblica Cispadana che include i territori di Modena, Reggio, Bologna e Ferrara.

Nella fase successiva viene piegata definitivamente, agli inizi di Febbraio del 1797, la resistenza degli austriaci che si sono asserragliati a Mantova. Bonaparte punta su Vienna, gli austriaci intavolano delle trattative e si giunge così alla pace di Campoformio, dell’Ottobre 1797. In territorio italiano la Lombardia passa sotto il dominio francese, mentre l’Austria ottiene l’Istria, la Dalmazia e la Repubblica di Venezia, che perde la sua secolare indipendenza.

Nel frattempo nel 1797 nascono la repubblica di Genova, la Repubblica di Lucca e si forma la Repubblica Cisalpina che unisce ai territori della Repubblica Cispadana quelli di Bergamo, Brescia e la Valtellina.

Napoleone non si arresta e agli inizi del 1798 occupa Roma e la parte rimanente dello Stato della Chiesa, che diviene Repubblica Romana. Intervengono allora i Borbone di Napoli, che sconfitti si rifugiano in Sicilia, mentre nel Mezzogiorno continentale nasce la Repubblica Napoletana agli inizi del 1799.

Le vicende della politica interna francese e l’ascesa al potere di Napoleone, come Primo Console nel 1799, e la sua successiva elezione a Imperatore nel 1804 si riflettono sull’assetto politico-territoriale della penisola.

La ripresa della guerra contro l’Austria e la vittoria di Marengo nel Giugno del 1800 conducono alla Pace di Lunéville, Febbraio 1801, che contempla la nascita della Repubblica Italiana al posto della Cisalpina e l’annessione del Piemonte alla Francia.

Tra 1805 e 1809 l’intera penisola, eccetto le isole, cade sotto il dominio francese. Il Veneto, sottratto all’Austria, entra a far parte del Regno d’Italia, istituito nel 1805 al posto della Repubblica Italiana; nel 1806 Giuseppe, fratello di Napoleone, diviene re di Napoli; la Toscana è unita all’impero francese per divenire poi granducato affidato a Elisa Baciocchi, sorella dell’imperatore; lo Stato della Chiesa viene occupato tra 1807-1808 e il papa è confinato a Fontainbleau; le Marche sono inglobate nel Regno d’Italia.

Dopo la tragica avventura di Napoleone in Russia conclusasi con il crollo del suo impero, i vincitori si riunisco a Vienna tra Novembre 1814 e Giugno 1815 per discutere i nuovi assetti europei. Le decisioni del Congresso oscillano, essenzialmente, tra il principio dell’equilibrio tra le cinque maggiori potenze (Austria, Francia, Gran Bretagna, Prussia, Russia) e il principio di legittimità ovvero di riconoscere i diritti ai sovrani rimossi da Napoleone. Per quanto riguarda la penisola il Regno di Sardegna ottiene la Repubblica di Genova e riprende Nizza e la Savoia; il Lombardo-Veneto passa nelle mani austriache; il Granducato di Toscana, che in seguito annette il Ducato di Lucca, è assegnato a Ferdinando III di Lorena; il Ducato di Parma e Piacenza a Maria Luisa d’Asburgo, moglie di Napoleone, che sarà successivamente restituito ai Borbone alla sua morte; il Ducato di Modena e Reggio a Francesco IV d’Austria-Este che avrebbe poi ereditato il Ducato di Massa e Carrara; il Papa e i Borbone riottengono i loro antecedenti e rispettivi territori: Stato della Chiesa e Regno delle Due Sicilie.

Questo status quo verrà definitivamente rivoluzionato dalla nascita del Regno d’Italia sotto casa Savoia nel marzo 1861.  

 

10/12/2016
(modificato il 22/12/2016)
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