Dallo spazio al Viminale: il viaggio di una targhetta

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È stato ricevuto dal capo della Polizia Antonio Manganelli l'astronauta americano Piers Sellers che, nel luglio 2006, ha portato nello spazio a bordo della navetta Discovery la targhetta "polizia" applicata sulle uniformi della Polizia di Stato italiana.

L'incontro
La storia è curiosa: alcuni poliziotti del Reparto mobile di Roma, durante un servizio di ordine pubblico, nel settembre 2005 hanno incontrato l'astronauta della Nasa in visita nella Capitale. Chiacchierando con lui gli hanno chiesto, un po' per gioco e un po' per attaccamento all'Istituzione, di portare nello spazio l'insegna che avevano sulla giacca, consegnandogliene una.

La decisione
Sellers, colpito soprattutto dalla cordialità e dalla professionalità dei poliziotti, ha deciso di mantenere la promessa portando con sé la targhetta, cremisi con la scritta color oro, dei nostri agenti nella missione STS-121 partita da Cape Canaveral in Florida e rimasta in orbita per 12 giorni, 18 ore e 38 minuti.

"Quello che mi ha convinto a portarla con me nello spazio è stato il modo in cui mi è stato chiesto e il fatto che il ragazzo che me l'ha data non la rivolesse indietro" racconta Sellers. "Al ragazzo ho anche chiesto il nome ma lui mi ha risposto: 'non voglio che la porti a nome mio ma a nome di tutti i miei colleghi e della Polizia di Stato'. Questo mi ha convinto della sincerità della richiesta".

Il viaggio
La vicenda ce l'ha raccontata Paolo Nespoli, astronauta italiano dell'Agenzia spaziale europea distaccato a Houston, che a ottobre ha portato a termine, a bordo dello Shuttle, la missione Esperia STS-120. Nespoli era venuto a conoscenza di questa storia curiosa dal suo collega Sellers intenzionato a restituire la targhetta, simbolo della polizia italiana, ai suoi legittimi proprietari. E così è stato.

Oggi davanti al capo della Polizia Antonio Manganelli la targa è tornata a casa, consegnata dalle mani dello stesso astronauta americano che quando è arrivato la indossava scherzosamente sulla sua tuta. Alla cerimonia erano presenti anche i tre poliziotti e lo stesso Paolo Nespoli che ha confidato di essere rimasto piacevolmente sorpreso da questa storia e dalla iniziativa di Sellers "anche perché" ha detto "non è facile portare oggetti nello spazio. Abbiamo un numero davvero limitato di cose da portare e lui ha scelto di rinunciare a qualcosa per questo distintivo".

17/12/2007
(modificato il 29/03/2008)
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