Pedofilia online: un Centro per la caccia agli "orchi"

CONDIVIDI

Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia onlineMonitoraggio della Rete 24 ore su 24, raccolta delle segnalazioni di siti pedopornografici; gestione della black list e oscuramento dei siti illegali. Ma non solo. Anche collaborazione internazionale, analisi dei dati e delle immagini pornografiche per riuscire a identificare le piccole vittime. Questi i compiti principali del "Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online" (Cncpo) inaugurato a Roma presso la sede della polizia postale e delle comunicazioni al Polo Tuscolano.

L'obiettivo principale è quello di "difendere i bambini colpendo i soggetti e siti pedofili ma anche i vasti interessi economici che stanno dietro questa gravissima minaccia" ha detto il capo della Polizia Antonio Manganelli. "Un obiettivo che non vogliamo e non possiamo fallire" ha concluso dopo aver tracciato una breve storia della polizia postale e delle comunicazioni nata 10 anni fa.

Il Centro - istituito con la legge n. 38 del febbraio 2006 e suddiviso in 4 aree: monitoraggio, analisi e studio dei servizi della Rete, identificazione delle vittime e coordinamento indagini - vuole proteggere i bambini coinvolgendo il maggior numero possibile di attori. Tutto questo sarà possibile grazie, soprattutto, alla collaborazione internazionale e allo scambio massiccio di dati e informazioni con l'Interpol, ma anche grazie agli accordi e alle procedure tecnologiche stabilite con i provider e con la Banca d'Italia e gli altri intermediari finanziari.

I "cattivi" in una black list

Cittadini, associazioni pubbliche e private, gestori di servizi in Rete (provider) e vari organi di polizia, anche esteri, possono segnalare al Cncpo gli spazi virtuali che contengono materiale illecito, prodotto con l'utilizzo sessuale di minori.

Una volta verificate le segnalazioni, i siti pedofili vengono inseriti in una "black list" trasmessa dal Centro agli Internet service provider italiani che devono applicare dei filtri per bloccare la navigazione degli utenti italiani - spesso inconsapevoli - verso questi siti. Il primo invio ufficiale della lista è stato fatto stamattina ha detto il direttore del Servizio Domenico Vulpiani ribadendo l'impegno della polizia postale che fino ad oggi ha monitorato più di 270 mila siti individuando oltre 10 mila siti pedofili all'estero e chiudendone 177 in Italia. Dal 1998 ad oggi sono state arrestate per questo reato più di 200 persone. Vulpiani ha sottolineato ancora come l'attività di contrasto è rivolta a bloccare la navigazione, da una parte, e dall'altra a colpire gli interessi economici.

La black list dei siti, costantemente aggiornata, viene infatti trasmessa anche a: Banca d'Italia, Poste italiane e altri intermediari finanziari per permettere l'identificazione di coloro che beneficiano di pagamenti relativi alla commercializzazione di foto e video pedo-pornografici in Internet. Una volta rintracciati si potrà procedere alla risoluzione dei contratti e alla revoca delle autorizzazioni.

Contrasto, prevenzione e comunicazione

L'inaugurazione del Centro si è svolta alla presenza del ministro dell'Interno Giuliano Amato che ritiene "i delitti sui bambini i più gravi che un essere umano possa commettere" distruggendo la fiducia che hanno negli occhi quando guardano gli altri. Ha partecipato anche il vice presidente della Commissione europea Franco Frattini e il segretario generale dell'Interpol Ronald Kenneth Noble. Era presente all'inaugurazione anche il ministro per la famiglia Rosy Bindi.

L'attività della Polizia viene supportata dalla normativa in materia che, soprattutto grazie alle leggi recenti, permette agli agenti di lavorare sotto copertura (legge 269 del 1998) e, dal febbraio 2006 (legge n. 38), anche di arrestare in flagranza di reato chi detiene ingenti quantità di materiale pedo-pornografico. Solo dall'entrata in vigore di questa legge infatti la polizia ha potuto trarre in arresto ben 50 persone.

Comunicazione e sensibilizzazione aiutano a combattere il fenomeno. Motivo per cui in occasione dell'inaugurazione del Centro è stato anche presentato uno spot che vede la partecipazione straordinaria dell'attore Giancarlo Giannini. L'attore ha scelto di essere al fianco della Polizia di Stato contro la pedopornografia indossando per una volta la divisa del poliziotto. Attenzione dice "il silenzio dei bambini potrebbe essere la voce dei pedofili".

30/01/2008
(modificato il 31/03/2008)
Parole chiave: