XXXI conferenza Idec: si chiude con Grasso

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Chiusura XXXI conferenza IdecSi è conclusa giovedì 19 giugno la XXXI conferenza Idec (International drug enforcement conference). Incentrata sulla cooperazione internazionale nella lotta al narcotraffico, ha registrato numerosi contributi illuminanti sulle politiche antidroga adottate a livello mondiale.

Tra gli interventi della prima giornata di lavori ricordiamo quello del ministo dell'Interno Angelino Alfano e del capo della Polizia Alessandro Pansa, oltre a quelli di James L. Capra, vicecapo della Dea statunitense e del vice ambasciatore Usa presso la Repubblica Italiana Kathleen Doherty. A introdurre la conferenza era stato il direttore centrale per i Servizi Antidroga Andrea De Gennaro.

Il presidente del Senato Pietro GrassoNel corso della seconda giornata rilevante, tra gli altri, è stato l'intervento del vice direttore operativo di Europol Wil Van Gemert, a cui hanno fatto seguito sessioni di gruppi di lavoro regionali dei 127 Stati che partecipavano a Idec.

Dopo il contributo in mattinata del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la terza giornata si è conclusa con i saluti del generale De Gennaro che ha espresso viva soddisfazione per come si è svolto il seminario e con il presidente del Senato della Repubblica Italiana Pietro Grasso (il video dell'intervento) che ha congedato i delegati dei Paesi invitati.

L'intervento del presidente del Senato

Grasso, nella sua relazione, ha sottolineato che chi è impegnato nella lotta alle mafie e al narcotraffico ''deve comprendere che non sono in gioco solo questioni di ordine pubblico e di rispetto delle leggi, lasciando spazio alla più lucida consapevolezza che è in gioco la stabilità del pianeta, la sopravvivenza della democrazia, il futuro dei nostri figli e dei nostri diritti''.

I prefetti Pansa e Cirillo durante l'intervento del presidente del SenatoLe mafie ''agiscono come attori geopolitici - ha continuato Grasso - al pari degli Stati e come detentori di un vero e proprio potere internazionale, di carattere militare, politico, economico e anche, talvolta, culturale e sociale''. ''Le mafie - ha proseguito il suo ragionamento il presidente del Senato - producono, a loro volta, processi di natura geopolitica: contribuiscono a generare conflitti, controllano territori, sottraendoli ai poteri legittimi e soffocando l'economia di intere nazioni''.

Citando la sua trentennale esperienza in magistratura e nella lotta alla mafia, Grasso ha ribadito alla platea di esperti provenienti da 127 Paesi la sua proposta di adottare ''un approccio geopolitico nel contrasto ai traffici internazionali che hanno ormai la natura di relazioni transazionali strettamente legate ai fattori che influenzano la geopolitica''.

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Vedi la pagina dedicata all'evento.

19/06/2014
(modificato il 20/06/2014)