Ex pentiti tornano per "riprendersi" la città, 14 arresti a Messina

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Si volevano “riprendere” Messina e per fare questo avevano organizzato una cellula di Cosa Nostra con lo scopo di riconquistare il territorio che un tempo era stato di loro dominio.

Al termine dell’operazione “Predominio”, condotta dalla Squadra mobile di Messina e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, cinque ex collaboratori di giustizia sono stati arrestati insieme agli altri componenti di un gruppo mafioso specializzato in estorsioni e traffico di sostanze stupefacenti. In tutto sono 14 le persone raggiunte dagli ordini di custodia cautelare, 13 in carcere e uno ai domiciliari.

Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, estorsioni, danneggiamenti, detenzione e porto di armi, aggravati dall’associazione mafiosa.

L’attività investigativa ha documentato che i cinque ex collaboratori di giustizia, protagonisti della malavita messinese negli anni ’80 e ’90, dopo essere tornati in città, avevano ripristinato i legami con la criminalità organizzata, con lo scopo di riaffermare la propria egemonia criminale sul territorio; per realizzare l’obiettivo erano disposti anche ad entrare in contrasto con gli altri gruppi criminali già attivi nella zona che non erano disposti ad accordarsi con loro.

L’indagine, iniziata nel luglio 2018 e conclusa nel marzo scorso, attraverso numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di appostamento e pedinamento, analisi di tabulati e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, ha fatto luce sul tentativo di costituire una nuova cellula di Cosa Nostra.

Il gruppo mafioso faceva leva sulla notevole capacità intimidatoria degli ex grandi nomi della malavita cittadina, che si erano dimostrati in grado di imporre le proprie decisioni grazie anche alla disponibilità di armi da fuoco, danneggiamenti e atti intimidatori.

L’attività trainante per l’economia del gruppo criminale era sicuramente il traffico di droga, soprattutto cocaina e marijuana, che veniva acquistata all’ingrosso per rifornire gli spacciatori messinesi; numerosi gli episodi di cessione di stupefacenti accertati e documentati durante il corso delle indagini.

Per rintracciare e catturare i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare la Mobile di Messina si è avvalsa della collaborazione di equipaggi del Reparto prevenzione crimine di Palermo e degli operatori delle Squadre mobili di Catania e Pescara.

Sergio Foffo

20/12/2019
Parole chiave:
mafia - Messina - squadra mobile - antimafia