Incontro tra il vice capo Rizzi e il presidente dell’Unione petrolifera

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rizzi con Presidente Unione PetroliferaSi è tenuto questa mattina a Roma, presso il ministero dell’Interno, un incontro tra il vice capo della Polizia - direttore centrale della Polizia criminale, Vittorio Rizzi, e il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci, con lo scopo di tracciare un bilancio delle attività congiunte per la prevenzione e il contrasto dei reati in danno agli impianti di distribuzione di carburanti e degli oleodotti e fornire un ulteriore impulso alla collaborazione e allo scambio informativo

Nell’ultimo periodo c’è stato un abbattimento degli attacchi agli oleodotti: si è passati da 165 casi di effrazione nel 2015 a 3 nel 2019.

Il risultato positivo è stato raggiunto grazie ad una pianificazione di mirate strategie anticrimine e al lavoro congiunto della direzione centrale della Polizia criminale e dell’Unione petrolifera e, a livello locale, delle forze di Polizia in sinergia con le aziende proprietarie degli oleodotti.

L’incontro di oggi ha l’intento di proseguire la collaborazione per il futuro con l’obiettivo di ridurre i rischi legati ai movimenti di contanti negli impianti di distribuzione carburanti, connessi anche all’interesse della criminalità in questo settore.

A tale scopo sarà fornita ai gestori degli impianti una check list su cosa fare in caso di rapina per tutelare l’incolumità degli operatori e fornire utili informazioni alle forze di Polizia.

“La sicurezza passa anche attraverso il coinvolgimento attivo del mondo imprenditoriale ed i risultati ottenuti e quelli che ci aspettiamo con Unione petrolifera ne sono testimonianza” queste le parole del vice capo Vittorio Rizzi a margine dell’incontro.

Il presidente Claudio Spinaci, nell’esprimere il proprio apprezzamento al prefetto Rizzi per il lavoro sinora svolto, ha ribadito la piena disponibilità dell’Unione petrolifera a mettere a disposizione tutte le informazioni in possesso per contrastare efficacemente i fenomeni di illegalità che minano il settore, con danni sia per l’erario che per la collettività.

Vincenzo M. Recchiuti

30/10/2019
(modificato il 11/05/2021)