Poliziamoderna@Giffoni45: con Radio immaginaria la parola passa agli adolescenti

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Quest'anno l'edizione Carpe Diem ha goduto della presenza di un'altra grande novità: Radio immaginaria, a Giffoni per tutta la durata del Festival, i cui speaker sono solo adolescenti. Abbiamo intervistato due ragazze, Giulia e Ludovica, le più grandi del gruppo di giovani conduttori radiofonici, per farci raccontare di questo entusiasmante progetto.

Cos'è Radio immaginaria?
Radio immaginaria è la prima e unica radio di adolescenti in Italia, composta solo da ragazzi dagli 11 ai 17 anni. La particolarità è che noi stessi decidiamo gli argomenti di cui parlare: fatti di cronaca, le nostre passioni, i film, gli avvenimenti che ci hanno particolarmente colpito, tutto sotto l'ottica degli adolescenti.

Com'è nata l'idea?
Quattro anni fa a Castel Guelfo di Bologna, da un'idea del fondatore Michele Ferrari. All'inizio era come un gioco, poi dopo un anno siamo riusciti ad aprire una redazione a San Giovanni in Persiceto (Bo), adesso abbiamo circa 20 sedi in tutta Italia e una a Londra. Ci sono anche buone prospettive per aprire una sede a Salerno.

I ragazzi che sono diventati speaker come hanno saputo di Radio immaginaria?
Un po' tramite il passaparola e un po' tramite i social network. Noi siamo molto attivi su Twitter, Instagram e Facebook.

Quanti ragazzi stanno collaborando con voi qui al Festival? Come si fa a diventare vostro speaker?
Attualmente a Giffoni siamo circa 40. Per entrare in Radio immaginaria non c'è nessuna selezione, basta avere dagli 11 ai 17 anni e condividere la nostra mentalità, il nostro spirito ed essere curiosi, aver voglia di esprimere le proprie idee liberamente. Il procedimento è molto semplice: bastare inviare una mail all'indirizzo radioimmaginaria@gmail.com e scrivere di sé e perché si vuole far parte di questo progetto.

Parlateci dei programmi che conducete attualmente.
Il primo programma è UsTeens che racconta il Festival dal punto di vista dei giurati intervistandoli sui film, sull'esperienza che stanno facendo, sulle amicizie nate durante i dieci giorni qui. Poi c'è Spaccatutto condotto da ragazzi che non hanno peli sulla lingua e che si guardano intorno alla ricerca di cose che secondo loro non vanno: prima le distruggono e poi cercano di ricostruirle in modo simpatico. Ci sono anche i radiodramma che sono dei piccoli spettacoli e infine c'è il programma Gli sdraiati, l'ultimo del giorno, in cui si fa una sorta di collage di tutto quello che è successo al Festival nell'arco della giornata; ad esempio si intervistano i ragazzi che escono dalle anteprime. Quest'ultimo è il programma che riesce a catturare l'atmosfera del Festival di sera.

Radio immaginaria tornerà anche l'anno prossimo?
Lo speriamo perché quello di Giffoni è un festival che condivide la nostra mentalità, c'è una bellissima atmosfera e ci sentiamo a casa.

Alessia Palumbo

28/07/2015
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