Truffe alle assicurazioni e all'Inps, 7 fermati a Cosenza

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Contrassegno di assicurazioneEra una banda di truffatori senza scrupoli e per frodare le assicurazioni sono arrivati ad uccidere un neonato.

La Polizia stradale di Cosenza, in collaborazione con la Guardia di finanza, ha concluso questa mattina l'operazione "Medical market", che ha fatto luce sull'attività dell'organizzazione criminale specializzata nel falsificare incidenti e patologie per riscuotere i premi dalle compagnie assicurative e dall'Inps.

Sono sette le persone, tutte residenti a Corigliano Calabro (Cosenza), raggiunte da provvedimenti cautelari; tra loro alcuni medici e un avvocato, mentre 144 sono quelle complessivamente indagate nell'ambito dell'indagine. Per quattro persone sono scattati gli arresti domiciliari, due hanno ricevuto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un avvocato la sospensione dalla professione forense.

Le accuse sono, a vario titolo, quelle di omicidio volontario, falso ideologico e materiale in atto pubblico, corruzione, peculato, frode e truffa ai danni dello Stato.

Nel complesso, tra indebite indennità percepite e rimborsi assicurativi erogati sulla base di documentazione falsa, si stima un danno economico di circa due milioni di euro.

L'inchiesta è stata sviluppata su due filoni investigativi, uno riguardante i "falsi invalidi" e l'altro concernente le truffe ai danni delle assicurazioni, entrambi caratterizzati dal largo ricorso all'utilizzo di false documentazioni mediche.

Le false certificazioni servivano anche per truffare l'Inps facendo ottenere indennità di invalidità civile e di accompagnamento a persone che non ne avevano diritto.

Devono rispondere dell'accusa di omicidio le quattro persone, implicate nella simulazione di un incidente stradale, che hanno provocato la morte di un neonato al solo scopo di ottenere il risarcimento del danno. Protagonista della vicenda una donna di 37 anni che aveva superato le 24 settimane di gestazione e alla quale è stato indotto il parto prematuro. Il bambino è nato vivo ma è stato deliberatamente lasciato privo della necessaria assistenza medica, provocandone così la morte.

Un medico ortopedico e un tecnico radiologo sono accusati di aver rilasciato false certificazioni mediche attestanti patologie invalidanti. In molti casi i certificati erano stati rilasciati utilizzando moduli del reparto di ortopedia dell'ospedale di Corigliano, senza che agli atti del nosocomio vi fosse alcuna traccia di visite o prenotazioni a nome di quei pazienti.

Il radiologo aveva un ruolo importante perché forniva le prove di alcune patologie invalidanti attribuendo a pazienti sani le radiografie di persone realmente affette da malattie o disfunzioni.

L'avvocato coinvolto nelle truffe è accusato anche di aver ideato diversi incidenti stradali mai avvenuti, e di aver prodotto, con la complicità dei medici, la falsa documentazione necessaria ad ottenere i premi dalle assicurazioni.

Nell'ambito delle indagini sono stati riscontrati anche vari casi di rilascio di certificati medici "su richiesta", rilasciati dai medici per giustificare assenze dal servizio o per documentare false malattie di dipendenti di enti pubblici. Rilevati inoltre casi di falsa attestazione di presenza in servizio da parte di un medico dell'ospedale calabrese: nonostante risultasse aver timbrato il cartellino, spesso si allontanava o addirittura non si presentava per niente sul posto di lavoro.

Sergio Foffo

22/01/2015
(modificato il 26/01/2015)
Parole chiave:
truffe - arresti - polizia stradale