Presi i 3 autori del falso attentato a Bonanni

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Un arresto effettuato dalla Squadra mobileLa notte tra il 20 e il 21 marzo di quest'anno, una telefonata anonima al 112 avvisava che a Francavilla al Mare, davanti all'abitazione di Raffaele Bonanni, all'epoca segretario generale della Cisl, c'era una bomba.

L'intervento degli artificieri accertò che si trattava di un ordigno rudimentale, composto da un contenitore in plastica unito con del nastro isolante a un involucro pieno di bulloni e dal quale fuoriusciva un filo elettrico.
L'analisi degli esperti accertò comunque che il congegno era privo di carica esplosiva, e quindi inoffensivo.

Oggi gli agenti della Squadra mobile di Chieti hanno arrestato i responsabili del falso attentato. Si tratta di tre giovani, due uomini e una donna, fermati con l'accusa di minaccia aggravata. Gli uomini sono finiti in carcere, mentre la donna ha ottenuto gli arresti domiciliari per poter accudire la figlia piccola.

L'indagine della Mobile è partita dall'intuizione di un carabiniere, profondo conoscitore del territorio, che ascoltando la registrazione della telefonata anonima, ha riconosciuto la voce dell'autore.

I poliziotti hanno messo sotto stretto controllo l'uomo, un 32enne con precedenti per armi, monitorando i suoi spostamenti, le sue telefonate e le conversazioni che avvenivano nella sua auto, grazie a dei microfoni piazzati al suo interno.

In questo modo gli agenti non hanno impiegato molto a confermare che l'autore del falso attentato era proprio lui, e che l'uomo era stato aiutato dalla moglie 30enne e da un pregiudicato di 21 anni, con il quale condivideva la passione per le armi e per la costruzione di ordigni esplosivi.

Lo scorso luglio gli investigatori hanno perquisito le abitazioni degli indagati. A casa del "telefonista" sono state sequestrate due pistole, un fucile e numerose munizioni, mentre in quella del 21enne i poliziotti hanno trovato un pc contenente le istruzioni per costruire ordigni artigianali, anche con l'utilizzo di napalm.

Dalle intercettazioni è emerso che i due coniugi avevano un'attenzione ossessiva nei confronti di Bonanni. Quando il sindacalista si trovava a Francavilla al Mare, studiavano movimenti e abitudini sue e della sua scorta, appuntandosi tutto minuziosamente.

Dall'indagine è emerso anche che i due uomini sono profondamente razzisti, tanto che, almeno una volta, hanno pattugliato in auto le strade della cittadina alla ricerca di persone di colore alle quali sparare con una pistola soft air.

Il più giovane aveva precedenti ed era stato già arrestato per aver estorto denaro ai propri familiari e aver indotto alla prostituzione una ragazza minorenne, salvata poi dall'intervento della polizia.

Gli investigatori hanno inoltre scoperto che i tre sono coinvolti in altri reati come spaccio, furti, danneggiamenti e incendi.

20/10/2014