Stadio: norme più severe, le ultime decisioni

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Stadio vuoto

Altri dodici stadi di calcio saranno riaperti al pubblico. Lo ha deciso l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive nel corso della riunione presieduta in via straordinaria dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza Antonio Manganelli.

Salgono pertanto a 17 gli impianti che si sono pienamente o parzialmente "messi a norma" dall'entrata in vigore del decreto legge dell'8 febbraio scorso.
In particolare sono stati dichiarati a norma gli impianti di Messina, Modena e Reggio Calabria, quest'ultimo già ritenuto parzialmente a norma. Si è consentito l'ingresso ai soli titolari di abbonamento negli impianti sportivi di Bergamo, Empoli, Firenze, Lecce, Livorno, Perugia, Pescara, Trieste, Udine e Verona, a condizione che siano completate alcune misure nel senso disposto dall'Osservatorio. Il prefetto di Milano, preso atto delle determinazioni dell'Osservatorio ha emanato un decreto in cui lo stadio "Meazza" di Milano e' stato dichiarato a norma, e ha autorizzato la capienza per 67.500 posti.

Nella precedente riunione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, risultavano completamente agibili i seguenti stadi di serie A: Cagliari, Genova, Palermo, Parma, Roma, Siena e Torino. Per la serie B: Bari, Rimini, Frosinone, Treviso, Vicenza, La Spezia, Torino, Genova, Crotone e Arezzo.

Nel frattempo il giudice sportivo ha stabilito che lo stadio "Massimino" di Catania sarà squalificato fino al 30 giugno 2007 e che la squadra siciliana dovrà comunque disputare le gare casalinghe a porte chiuse.

Queste le decisioni dopo che il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge contenente le misure antiviolenza decise per garantire maggior sicurezza negli stadi.

Ecco alcune delle principali norme contenute nel decreto legge:

Partite a porte chiuse. Fino all'esecuzione degli interventi strutturali e organizzativi previsti dal decreto Pisanu, le partite di calcio possono essere svolte esclusivamente a porte chiuse.

No alla vendita di biglietti in blocco a squadre ospiti. Le società non possono più vendere, direttamente o indirettamente, alla squadra ospitata biglietti in blocco.

"Daspo" preventivo fino a sette anni. Il divieto di accesso negli stadi viene innalzato fino a sette anni. Può essere disposto anche nei confronti di chi, sulla base di elementi oggettivi, risulta avere una condotta violenta o tale da porre in pericolo la sicurezza pubblica e non più solo dopo l'accertamento di un reato. Chi viola il "Daspo" rischia da 6 mesi a tre anni di reclusione e una multa fino a 10 mila euro.

Arresto in flagranza differita entro 48 ore. La polizia potrà arrestare in flagranza di reato differita fino a 48 ore, contro le attuali 36, chi in occasione di manifestazioni sportive risulta, grazie a foto o video, autore di un reato commesso con violenza alle persone o alle cose.

Giudizio direttissimo. Verrà giudicato per direttissima non più solamente chi ha lanciato materiali pericolosi o ha fatto invasione di campo, ma anche i tifosi che vengono trovati in possesso di razzi, bengala e altri artifici pirotecnici.

Spezzare legame tra società e tifosi. Prevista la possibilità di sequestro di quei beni "la cui disponibilità può agevolare, in qualsiasi modo, le attività di chi prende parte attiva a fatti di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive".

Aggravanti per i delitti di violenza o resistenza a pubblico ufficiale. Vengono portate da un minimo di 5 a un massimo di 15 anni, anziché da 3 a 15, le pene per chi commette violenza e resistenza a pubblico ufficiale con armi ma anche con il lancio di corpi contundenti e altri oggetti, compresi gli artifici pirotecnici, in modo da creare pericolo alle persone.

Proseguono gli accertamenti sulla posizione del 17enne indagato in merito agli scontri del 2 febbraio.

26/02/2007
(modificato il 19/12/2007)
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