Un volto per le Mummie

CONDIVIDI

A svelare il volto che avevano gli antichi faraoni è stata la Polizia Scientifica di Torino, in collaborazione con il reparto di Radiologia Diagnostica dell'ospedale "Le Molinette". E' stato possibile ricostruire virtualmente, anche a migliaia di anni dalla morte, l'aspetto che si nasconde dietro le centinaia di bende che avvolgono le mummie conservate nelle teche del Museo Egizio di Torino.

Numerosi corpi imbalsamati sono già stati sbendati elettronicamente attraverso Tac computerizzate, che hanno fornito una vera e propria cartella clinica delle mummie analizzate, con informazioni accurate su età, sesso, etnia, caratteristiche fisiche e condizioni di salute del reperto. La tac permette anche di vedere se sotto le bende ci sono corpi estranei, come monili e gioielli.

Le notizie ottenute dagli esami clinici, tra cui precise rilevazioni antropometriche, integrate con i dati messi a disposizione dall'Istituto di Antropologia, consentiranno alla Polizia Scientifica di Torino di riprodurre le fattezze delle mummie, attraverso il lavoro dell'Unità di Analisi del Crimine Violento. I criteri di ricostruzione facciale, stabiliti dal protocollo di Manchester e dalla medicina legale, sono gli stessi utilizzati durante le indagini svolte dalla Polizia per la realizazione tridimensionale delle scene dei crimini e le fattezze di chi vi è coinvolto. Disegnatori specializzati in identikit completeranno i prototipi ottenuti dagli elaboratori.

17/11/2007
(modificato il 25/02/2008)
Parole chiave: