Chi era

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Filippo Raciti

Nato a Catania il 17 gennaio 1967, Filippo Raciti era entrato in Polizia nel giugno dell'86 da allievo agente ausiliario.

Fino allo scorso anno era in servizio presso la questura di Catania all'ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

Nel dicembre 2006 era stato trasferito presso il X Reparto Mobile. Viveva ad Acireale insieme alla moglie e ai due figli di 15 e 8 anni.

Più di 20 anni in Polizia, Filippo Raciti oltre che un poliziotto coraggioso era anche un grande uomo. Donatore di organi, di sangue e volontario della Croce Rossa Italiana insieme alla moglie.

La stessa Croce Rossa italiana lo ricorda così sul suo sito:

"Filippo Raciti era Volontario della Croce Rossa Italiana. Il Poliziotto ucciso a Catania era un Donatore di Sangue e ha pagato con la vita il Suo rispetto per lo Stato, per le regole. Aveva deciso, recentemente, di 'donare' il sangue. Lo aveva fatto per scelta e per amore, recandosi al primo prelievo nell'Unità Mobile dove proprio la moglie, Marisa Grasso, esercitava la pratica prevista per il tirocinio propedeutico all'esame di Infermiera Volontaria.
Era un Volontario, come tanti di noi, anche della mia Componente, così come era un Ispettore Capo della Polizia, marito e padre di Fabiana e Alessio.
Non lo conoscevo personalmente, ma nei minuti e nelle ore successive agli incidenti del dopo partita di Catania - Palermo ho dovuto cercare di sapere di più sia per il mio impegno nell'ambito della giustizia sportiva, sia perchè quelle immagini, trasmesse ripetutamente, delle tre Ambulanze della CRI al centro della 'guerriglia', testimoniavano ulteriormente la presenza attiva della Croce Rossa.
Ho cercato di saperne di più e solo dopo poche ore, mentre condividevo il dolore per quanto accaduto insieme al Presidente Massimo Barra, al Vice Presidente Vincenzo Scognamiglio, all'Ispettrice Nazionale dei Donatori di Sangue Vittoria Torresi e per gli aspetti sportivi con il Capo della Procura F.I.G.C. Stefano Palazzi, conoscevo bene la storia di Filippo Raciti, che è poi la storia comune a tante persone perbene, che fanno bene il proprio dovere e che, anche al di fuori del proprio dovere, fanno solo del bene.
Avremmo tutti voluto che non si arrivasse a tanto… Così come, però, ora vogliamo onorare la Sua memoria.
Lo facciamo, convinti come siamo che è giusto non lasciarsi andare alla voglia di lasciar perdere tutto, compresa la passione per il calcio. Semmai il bisogno è quello di ritrovare in fretta ideali, valori e quel senso della misura che rischiamo ogni giorno di perdere sempre più.
Nel ricordo perenne di Filippo, Poliziotto e Donatore di Sangue della CRI."

03/02/2007
(modificato il 19/12/2007)
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