Palermo: ricordati i caduti nella lotta a Cosa Nostra

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Si ricordano oggi a Palermo una serie di attentati che nel 1985 e 1989 sconvolsero le estati palermitane. Una messa è stata officiata nella cappella della caserma "Pietro Lungaro" alla presenza dei familiari delle vittime.

Nella caserma Boris Giuliano, sede della Squadra mobile palermitana, sulla lapide commemorativa dei caduti, è stata deposta una corona di alloro da parte del questore di Palermo Guido Nicolò Longo a nome del capo della Polizia Alessandro Pansa.

Il 28 luglio 1985 fu ucciso dalla mafia il commissario capo Beppe Montana. Mentre si trovava con la fidanzata a Santa Flavia, un comune del palermitano dove Montana ormeggiava il suo motoscafo, il funzionario fu ucciso a colpi di pistola da tre killer.

nullA pochi giorni di distanza, il 6 agosto, furono uccisi il vice questore aggiunto Antonino "Ninni" Cassarà e l'agente Roberto Antiochia. I due furono assassinati da un commando di Cosa Nostra sotto casa di Cassarà. Crivellati dai colpi di kalashnikov dei nove assassini i due poliziotti non ebbero alcuna possibilità di scampo. Il terzo agente, Natale Mondo, riuscì a sfuggire ai colpi scivolando sotto l'alfetta della Squadra mobile; non riuscì però a salvarsi da un altro attentato di cui fu vittima nel 1988.

Il 5 agosto del 1989, 4 anni dopo, furono uccisi l'agente scelto Antonino Agostino e la moglie Ida Castelluccio mentre stavano andando ad una festa di famiglia. Agostino stava indagando sul fallito attentato al giudice Giovanni Falcone all'Addaura; la moglie, sposata un mese prima, era incinta di cinque mesi.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel ricordare le figure dei servitori dello Stato uccisi dalla mafia, ha sottolineato come il 6 agosto "È un anniversario che interpella le coscienze di quanti hanno a cuore la difesa della nostra convivenza civile". "Onorare nel modo più concreto - ha continuato il capo dello Stato - la memoria loro e dei tanti magistrati, appartenenti alle forze dell'ordine e singoli cittadini che hanno perso la vita per assicurare l'affermazione dei diritti e il rispetto delle regole, richiede l'impegno di tutti nel contrastare, rifiutare e denunciare ogni forma di infiltrazione e di ricatto criminale, di malaffare e di corruzione. Nell'agire quotidiano ciascuno deve saper rinnovare la propria ferma adesione ai principi di giustizia e di legalità".

06/08/2015
(modificato il 07/08/2015)