Poliziamoderna@Giffoni45: Alessandro Baricco incontra i giurati al Giffoni Experience

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Alessandro Baricco

Al Giffoni Experience un lungo applauso nella sala Truffaut ha accolto Alessandro Baricco, scrittore, saggista e sceneggiatore tra i più influenti e apprezzati nel panorama italiano contemporaneo. Ha incontrato e discusso con i giurati della sezione Generator +13, +16 e +18. Numerose sono state le domande e Baricco non si è risparmiato nel rispondere con grande passione e ironia.

Inizialmente ha raccontato del suo periodo di formazione in America, che è avvenuto molto tardi, quando aveva 33 anni e non sapeva una parola d'inglese. Per lui è stato un sogno andare negli Stati Uniti perché cresciuto con il mito dell'American Dream e ha avuto la possibilità di confrontarsi con tante realtà diverse, collaborando anche a diverse sceneggiature, arrivando a comprendere il modo di fare cinema degli americani che ha definito come "un'industria scientifica".

Naturalmente molte delle domande dei giurati si sono concentrate sui suoi romanzi e in generale sul rapporto tra libri e cinema (e come poteva essere diversamente vista la cornice del Festival del cinema?). Ci sono libri che dovrebbero essere destinati a rimanere tali e racconti che dovrebbero esistere esclusivamente come pellicole? Baricco ha la convinzione che molti racconti nascono per essere trasposti sullo schermo e che difficilmente da un ottimo libro se ne riesca a ricavare un altrettanto ottimo film (con le dovute eccezione e cita ad esempio Full Metal Jacket di Stanley Kubrick).

Baricco ha parlato molto anche di ciò che l'Italia fa per diffondere e promuovere la cultura e le arti, come appunto i festival, i concerti, il teatro. Secondo lo scrittore il problema è alla base perché la vera cultura è qualcosa di molto elitario e che quindi andrebbe fatta "interiorizzare" dalle persone attraverso la scuola e la televisione, che evidentemente non fanno abbastanza o troppo poco. Alla politica, se potesse, chiederebbe di non lasciare andar via dalle aule tutti i ragazzi, senza aver insegnato loro efficacemente cosa siano la cultura, l'arte e la musica.

Al termine del dibattito è stato premiato da alcuni giovani giurati e si è concesso autografi e fotografie all'emozionato e appassionato pubblico.

Stefano Di Luccia

24/07/2015
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