Reggio Emilia: arrestate 62 persone per furti e riciclaggio

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attrezzi da scassoA Reggio Emilia conclusa l’operazione “Kanonieri Kurdi” con 62 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e riciclaggio della refurtiva.

L’indagine svolta dalla Squadra mobile della città emiliana, con il supporto del Servizio centrale operativo della Polizia Stato (SCO) e del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia (SCIP) per la cattura degli indagati in altri stati europei, ha permesso di fermare due associazioni criminali indipendenti sebbene complementari tra di loro.

La prima associazione a delinquere denominata “Ladri di legge”, “ Thieves in the Law”, “Vory v zakone” ed in georgiano Kanonieri Kurdi, espressione che ha dato il nome all’indagine, era composta da 55 cittadini georgiani specializzati nei furti in abitazione attraverso un comune “metodo georgiano”, una sorta di “firma” delle azioni criminali, consistenti nel riuscire ad aprire le serrature delle porte d’ingresso e casseforti, grazie ad arnesi appositamente preparati, senza lasciare l’evidenza dello scasso.

Una delle vittime solo dopo molto tempo e dopo il recupero della refurtiva si accorse di aver patito il furto.

Le indagini hanno evidenziato come l’attività predatoria fosse pressoché quotidiana: gruppetti di massimo quattro persone (“cellule”) coordinati da un “capo” si organizzavano quotidianamente per fare i colpi in città o in trasferta, sia nel nostro Paese che all’estero, anche grazie alla disponibilità di documenti contraffatti.

Reggio Emilia rappresentava la base del gruppo, dove gli associati “puliti” mettevano a disposizione alloggi e autovetture per la commissione dei raid e dove si reinvestivano parte dei proventi dell’attività criminale come l’acquisto di abitazioni.

refurtivaLa seconda associazione a delinquere, composta da cittadini dell’Ucraina e complementare a quella georgiana, era specializzata nella ricettazione e nel riciclaggio dell’imponente refurtiva accumulata dalla commissione di furti in abitazione. Settimanalmente, poi, attraverso i corrieri, buona parte del bottino veniva inviata, da Reggio Emilia, in Ucraina.

I malviventi ucraini sono risultati incensurati e titolari di rapporti lavorativi e di società di import/export a Reggio Emilia, a differenza del capo dell’organizzazione che gestiva il traffico dall’Ucraina.

Nel corso dell’indagine la Squadra mobile ha arrestato anche in flagranza di reato 37 persone, ha recuperato refurtiva di decine di furti in abitazione perpetrati in tutto il nord Italia (Reggio Emilia, Modena, Piacenza, Ravenna, Padova, Genova, Bologna) e sequestrato documenti falsi.

Da settembre 2020 tutti gli spostamenti degli indagati sono stati monitorati al fine di assicurare l’esecuzione contestuale dei provvedimenti cautelativi sia in Italia sia all’estero. In particolare sono stati 36 gli indagati catturati fuori dai nostri confini con il coinvolgimento delle Forze di Polizia di Belgio, Grecia, Polonia, Ungheria e Slovenia.

09/02/2021