Potenza: operazione antidroga “Double Force”, 11 arresti

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Con l’indagine antidroga “Double Force”, degli uomini della Polizia di Stato e della Guardia di finanza di Potenza, sono state indagate 54 persone. 

In particolare questa mattina è stata data esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 16 persone, residenti nelle province di Potenza, Foggia, Matera e Milano; sei sono finite in carcere, cinque agli arresti domiciliari e a cinque è stato imposto l’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia giudiziaria.

Le attività investigative condotte prima separatamente dalla Squadra mobile e dal Gico hanno avuto un notevole impulso proprio con l’unificazione delle indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia potentina, che ha aperto nuovi scenari più ampi.

Gli esiti delle indagini evidenziavano due gruppi criminali che gestivano lo spaccio di droga nella provincia di Potenza e nel foggiano; apparentemente separati le due bande erano in realtà unite da una collaborazione con una significativa capacità organizzativa e un’attenta distribuzione di compiti.

L’organizzazione aveva al suo vertice due pregiudicati di Potenza (uno dei due si era trasferito di recente in provincia di Milano) affiancati da un cospicuo numero di affiliati con diversi ruoli di “partecipe”, “corriere” e “pusher”, nonché da un altro gruppo operante a Cerignola (Foggia), addetto alla stabile fornitura di cocaina, hashish e marijuana.

La base operativa per discutere e preparare la commissione dei vari reati aveva sede a Potenza, in particolare presso le abitazioni dei due promotori ed organizzatori.

Erano sempre loro due a impartire e a far rispettare gli ordini ai sottoposti e a definire l'utilizzo di un comune linguaggio convenzionale non solo per la gestione del traffico e spaccio di droga, ma anche in riferimento ai controlli delle Forze di polizia.

Nella programmazione dei viaggi verso Cerignola, i criminali prestavano molta attenzione nell'uso e scelta del mezzo di trasporto da impiegare: privilegiavano autovetture di non associati oppure organizzavano la “staffetta” attraverso una prima autovettura fatta seguire da una seconda utilizzata per il trasporto della droga. Per il rientro a Potenza organizzavano anche un servizio di “vedette” per segnalare subito l’eventuale arrivo delle Forze dell'ordine.

Gli associati curavano pure la fase del taglio della droga allo scopo di incrementare notevolmente il quantitativo di stupefacente da vendere e i relativi guadagni.

07/03/2017
Parole chiave:
potenza - droga - arresti