Karate: bronzo mondiale per le Fiamme Battaglia, Bottaro e Pezzetti

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Pezzetti, Battaglia, Bottaro e Sodero ai mondiali di karate brema 2014La squadra di karate delle Fiamme oro ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati del mondo svolti a Brema (Germania) dal 5 al 9 novembre. Le portacolori cremisi Viviana Bottaro, Michela Pezzetti e Sara Battaglia sono infatti le tre componenti della squadra azzurra di kata (forme) che si è aggiudicata il terzo gradino del podio nella massima competizione di questo sport.

Questa medaglia è tutta di marca Fiamme oro, anche nella direzione tecnica, infatti nello staff azzurro c'è pure Roberta Sodero, anch'essa appartenente al Gruppo sportivo della Polizia di Stato.

Senza storia la finale per il bronzo, nella quale le italiane hanno battuto il team spagnolo con un secco 5 a 0. Grande successo ha riscosso l'esecuzione del bunkai azzurro, cioè l'applicazione del kata, risultato perfetto. Una bella rivincita proprio contro la squadra che le aveva sconfitte nella finale del campionato europeo. La costruzione di questa medaglia di bronzo è iniziata proprio da quella sconfitta, che ha indotto lo staff azzurro ad apportare alcuni cambiamenti proprio nello studio del bunkai, dove le ragazze erano sembrate più vulnerabili. Interminabili allenamenti hanno impegnato Viviana, Michela e Sara, che hanno curato in particolare lo studio di proiezioni, leve articolari e cadute.

Una medaglia dal gusto un po' amaro a causa delle recriminazioni motivate dall'andamento un po' anomalo della gara. Sono proprio le protagoniste a raccontarci la loro esperienza.

I commenti delle protagoniste

Sara Battaglia delle Fiamme oro karateIniziamo con Sara Battaglia, che fa subito il quadro della situazione: "Abbiamo perso al primo turno per 3 a 2 contro una Germania mediocre che giocava in casa. Grande rabbia perché in un attimo abbiamo visto sfumare tutti i sacrifici. Poi con sgomento abbiamo visto vincere le tedesche anche con la Spagna campione d'Europa e arrivare in finale. È iniziata allora la nostra corsa per il bronzo. Abbiamo dovuto mettere da parte la rabbia e iniziare i ripescaggi, prima con il Perù, con cui abbiamo vinto 5 a 0, e infine la finale per il bronzo con la tanto temuta Spagna, nostra "nemica" di sempre. Eravamo abbastanza tese perché non avevamo mai vinto in una finale con bunkai contro le spagnole, ma stavolta avevamo un'arma in più rispetto all'ultimo europeo, un bunkai nuovo, studiato e realizzato durante tutta l'estate con pezzi nuovi e spettacolari che hanno galvanizzato il pubblico e soprattutto convinto gli arbitri. È stata un'emozione incredibile vedere quel 5 a 0 a nostro favore. Purtroppo quest'emozione è stata rovinata nel vedere questo mondiale vinto da una Germania che a mio parere non meritava quel titolo contro un Giappone che, nonostante i suoi errori, era nettamente superiore. Un grande rammarico perché avremmo voluto e potuto disputare noi quella finale e magari anche giocarci la medaglia più prestigiosa".

Viviana Bottaro delle Fiamme oro karateAnche Viviana Bottaro ribadisce lo stesso concetto: "Abbiamo fatto un gran bel lavoro per questa gara, non solo nel team della nazionale ma anche e soprattutto nel quotidiano, insieme ai tecnici delle Fiamme oro, sia di karate che di altre discipline, proprio per migliorarci e mostrare al mondo un prodotto credibile dal punto di vista marziale e che potesse fare la differenza rispetto alle altre squadre. L'obiettivo è stato raggiunto perché abbiamo vinto il bronzo contro la squadra campione d'Europa. Detto questo c'è lo sgomento di vedere vincitrice la Germania, squadra che non ci ha mai impensierito. Basti pensare che nello scorso campionato europeo è arrivata quinta e che non aveva mai fatto fino ad oggi un podio mondiale. Questo mondiale purtroppo lo ricorderò come uno tra i più strani, troppe valutazioni arbitrali poco chiare, non ha vinto, almeno nell'ambito del kata, il talento. Il podio maschile e femminile individuale e a squadre non è quello veritiero. Nella prova individuale c'è il rammarico di aver perso la possibilità di un bronzo che era decisamente alla mia portata".

Michela Pezzetti delle Fiamme oro karateAnche Michela Pezzetti non riesce a trattenere il rammarico per una gara un po' fuori dalla norma: "È stata una gara molto strana, si sono visti risultati inaspettati e che forse rimarranno velati per sempre da un'aurea di mistero. Abbiamo lavorato tutta l'estate e i mesi a seguire senza sosta, abbiamo cambiato delle cose, ci siamo messe in gioco, rischiando, per provare a fare il "colpaccio". Ha pagato fino in fondo? Il bronzo è sempre una medaglia al mondiale, l'ennesima conferma che l'Italia c'è, è ai vertici e la strada che sta percorrendo è quella giusta. Speravamo in altro, almeno competere di nuovo con il Giappone. Non è stato possibile, poiché purtroppo la Germania ha "stupito", battendoci e arrivando in finale. Poi l'inverosimile: la squadra nipponica ha mostrato vulnerabilità, commettendo degli errori, e le tedesche sono riuscite a sfruttare l'occasione, anche se in modo discutibile. La finale per il terzo posto è stata dura e vincere nettamente contro la Spagna è stato appagante ed emozionante. Far applaudire il pubblico, tedesco e non, fino ad arrivare a una standing ovation lo è stato ancora di più. Agli occhi di tutti l'Italia è da battere. E agli occhi nostri, che ci abbiamo messo sudore e fatica, abbiamo vinto la battaglia più grande: dimostrare a noi stesse che possiamo raggiungere ogni obiettivo, se ci crediamo con il cuore".

Infine il commento di Roberta Sodero: "Il sorteggio ci ha fatto incontrare le padrone di casa al primo incontro, una squadra che abbiamo sempre battuto 5 a 0, non tecnica e assolutamente fuori da ogni preoccupazione, ma fatalità ci batte 3 a 2, togliendoci la speranza di una finale e anche di un ripescaggio, perché era impensabile la loro vittoria contro Perù e Spagna. Invece, non so spiegarmi come, la Germania viene portata in finale. Si dico proprio cosi, viene portata in finale. Con sgomento e rabbia almeno veniamo ripescate cosi da poter dimostrare realmente i valori in campo. Nella finale per il bronzo incontriamo le nostre avversarie di sempre, le spagnole, alle quali rifiliamo uno spettacolare 5 a 0, con tanto di standing ovation generale di un palazzetto gremito e neutrale. Applausi continui durante e dopo la prova. Emozioni stupende che anche se a cuor ferito, ci fanno capire il valore reale del nostro team. Le nostre tre fiamme sono state superlative in una esecuzione mai vista prima: tecnica, velocità, potenza, grinta e voglia di riscatto, le hanno fatte volare sopra la media senza confronti per nessuno. Bravissime. Chissà se quella finale che ci saremmo meritate avrebbe avuto un sapore diverso. Usciamo comunque vincenti".

Sergio Foffo

18/11/2014
(modificato il 29/03/2019)