Presa la banda delle carte clonate e "genuine"

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Carte di creditoFacevano acquisti utilizzando carte di credito clonate e "genuine", cioè carte riconsegnate dal titolare e mai disattivate. La loro attività è stata interrotta questa mattina dagli agenti della polizia postale e delle comunicazioni di Milano che hanno arrestato 17 appartenenti a un'organizzazione criminale che agiva nella zona di Milano e che aveva contatti con personaggi di spicco della criminalità organizzata calabrese.

Le accuse sono quelle di associazione per delinquere, frode in materia di carte di credito, furto aggravato, ricettazione, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso.

L'indagine, denominata "Wolf", è iniziata nel 2010 in seguito alle numerose denunce di utilizzo delle carte all'insaputa dei titolari che si vedevano addebitare spese che non avevano sostenuto.

Gli investigatori della postale hanno analizzato numerose operazioni scoprendo che in molti casi si trattava di carte che erano state riconsegnate alla banca, deducendo che fosse necessaria la connivenza di qualcuno all'interno dell'istituto di credito. Le carte venivano infatti regolarmente recise in due parti, senza però intaccare il microchip installato nel supporto plastico; in questo modo le carte potevano essere fisicamente ricostruite e riutilizzate perché non disattivate.

Proprio il fatto che le carte erano ricostruite ha fatto ritenere che fosse essenziale anche la compiacenza degli esercizi commerciali che non potevano non rendersi conto di quanto stava accadendo e che spesso ignoravano anche il messaggio del POS che segnalava la carta da ritirare in quanto rubata.

Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali nonchè alla collaborazione del settore bancario, gli investigatori hanno fatto luce sulla struttura dell'organizzazione, costituita da tre gruppi. Il primo si occupava di sottrarre le carte genuine per poterle ricostruire e utilizzare illecitamente presso numerosi esercizi commerciali. Il secondo si occupava di portare a termine frodi informatiche utilizzando carte clonate e il terzo utilizzava le carte clonate per effettuare acquisti.

L'indagine ha inoltre consentito di individuare il dipendente bancario, un trentenne milanese, che si occupava di recuperare le carte genuine e le credenziali di accesso ai conti online. La sua ricompensa consisteva in una percentuale sulle operazioni illecite. Almeno 50 le persone truffate, per un ammontare di alcune decine di migliaia di euro.

03/07/2012