"La mafia non è invincibile"

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Storie di uomini, storie di vita: nel video che vi presentiamo, vengono ripercorsi omicidi di mafia tra il '79 e il '92 dove sono morti giudici e poliziotti: Giovanni Falcone, Boris Giuliano, Ninni Cassarà, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Beppe Montana, sono solo alcuni di questi.

sacrario della polizia

Molti sapevano di essere in pericolo, altri sapevano solo di fare un lavoro pericoloso, per tutti la morte è arrivata troppo presto: erano uomini dello Stato impegnati nella lotta contro la mafia.

Le macerie lasciate dall'esplosione a CapaciIl loro sacrificio, non è stato inutile: ha contribuito ad aiutare altri uomini dello Stato a spezzare organizzazioni criminali radicate e considerate inattaccabili.

Il video, infatti, prosegue con le immagini della cattura dei latitanti più pericolosi: Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, Salvatore e Alessandro Lo Piccolo e i molti affiliati alle cosche mafiose, arrestati nel corso di operazioni di polizia passate alla storia e note come "Grande mandamento" o "Paisan blues".

L'arresto del pericoloso latitante Bernardo Provenzano

Le vittorie che lo Stato ha riportato nella lotta contro la mafia è tale che ha reso ancora più forte la convinzione, tra coloro che la mafia la combattono tutti i giorni, che "la mafia non è invincibile".

24/05/2012
(modificato il 25/05/2012)
Parole chiave:
160° anniversario - mafia