Roma: un convegno contro gli hacker

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Si è tenuto oggi il convegno organizzato dalla polizia postale e delle comunicazioni sulla sicurezza delle reti informatiche.

All'appuntamento dal tema "il valore della sicurezza delle reti nel network delle grandi aziende nell'era della globalizzazione" hanno partecipato i responsabili di grandi aziende che forniscono servizi primari al Paese.

Poliziotti e manager aziendali, prendendo spunto da un'operazione di polizia che ha individuato una rete internazionale di hacker che ha portato attacchi ad enti ed istituzioni pubbliche italiani, hanno ragionato sulle strategie preventive e le tecniche di intervento per proteggere infrastrutture vitali per il funzionamento della nazione.

Il dibattito è stato introdotto da Santi Giuffrè direttore centrale della polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e dei reparti speciali della Polizia di Stato. Il dirigente ha illustrato la nascita e le funzioni del Cnaipic il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche . Sottolineando il collegamento che il Cnaipic ha con i le aziende che svolgo attività sensibili e che sono convenzionate con la Polizia di Stato. Giuffrè ha anche illustrato i contatti con i centri di indagine delle altre polizie.

Luigi Contu dell'Ansa ha ricordato "Il lavoro della polizia nel settore è vitale per la democrazia nel nostro Paese" ha ricordato che l'agenzia trasmette attraverso la rete oltre 4 mila file al giorno tra notizie e immagini e che è fondamentale per la nazione che informazioni viaggino in sicurezza sui canali telematici.

Il procuratore aggiunto del tribunale di Roma Pietro Saviotti ha ripercorso la storia del contrasto alla criminalità informatica con la nascita della polizia delle comunicazioni. Ha poi fissato l'attenzione sulla necessità del coordinamento: quanti più soggetti sono coinvolti in un sistema di sicurezza come privati, aziende, forze, dell'ordine e magistratura tanto più è richiesta un sistema di coordinamento e l'utilizzo di protocolli di intervento.

Il magistrato ha poi ricordato due indagini svolte in collaborazione con la polizia delle comunicazioni. Una di queste nei confronti della rete "Anonymous" , composta da un gruppo di persone che hanno creato danni ad istituzioni governative. Nell'indagine sono state coinvolti anche alcuni giovanissimi. Quello che contraddistingue l'azione di questo gruppo è un operato protestatario in cui prevale lo spirito libertario più che un'ideologia politica.

Fulvio Conti amministratore delegato di Enel in collegamento da Madrid ha ricordato che "Stiamo assistendo ad una inaspettata evoluzione del terrorismo informatico sempre più mirato alle reti aziendali". Enel è stata destinataria di due diversi attacchi informatici. Il responsabile dell'azienda ha ricordato che Enel riveste un ruolo cruciale nel sistema delle strutture sensibili fornendo energia a tutti gli altri sistemi.

Anche a livello internazionale le aziende stanno creando dei network per la sicurezza. "Prevedere il non prevedibile- ha concluso Conti - è ormai la logica con la quale attivare un unico tavolo interaziendale".

Ha poi preso la parola Franco Bernabè presidente di Telecom Italia. "Questa iniziativa - ha dichiarato il manager- aumenta il grado di sensibilità su un fenomeno molto sottovalutato". Bernabè ha poi ricordato che "C'è scarsa attenzione alla complessità del problema. Nonostante l'attività di contrasto non è un fenomeno destinato all'estinzione" . Questo anche perché si è assistito ad una generale liberalizzazione delle telecomunicazioni ea d una diminuzione dei costi delle tecnologie informatiche.

Mauro Moretti,amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, ha sottolineato l'importanza della rete ferroviaria e della protezione dei sistemi informatici dell'azienda chegestisce 9 mila treni e milioni di passeggeri ogni giorno.

Moretti ha detto che "Agire preventivamente è un momento importante per le infrastrutture critiche; i tavoli di lavoro dove si mettono a fattor comune le esperienze può aiutare tutti a gestire future emergenze".

Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste italiane, ha ricordato che sulla rete delle poste vengono gestite 40 milioni di transazioni, moltissime di tipo finanziario.

Il rischio quindi è altissimo sotto due profili di sicurezza: quello sulla funzionalità dell'infrastruttura e quello sulla sottrazione di dati sensibili nel corso delle transazioni. L'attenzione alla sicurezza quindi deve avvenire "in tempo reale" su entrambi i fronti. Per Sarmi la globalità del sistema, favorendo lo sviluppo delle reti, agevola la commissione di reati da parte di persone che si associano e che possono contare su una minore rapidità di intervento e di coordinamento a livello internazionale.

Giovanni Pirovano,vice presidente dell'Abi, ha sottolineato il ruolo della sicurezza nel rapporto tra banca e consumatore rammentando che "Oltre il 60% della clientela utilizza canali informatici".

"Le filiali si stanno svuotando" ha continuato Pirovano. C'è maggior fiducia nei sistemi di transazione bancaria grazie ai forti investimenti anche in termini di formazione del personale; non solo nei confronti dei tecnici ma anche nei confronti del personale addetto ai settori commerciali. Il risultato è stato di far crescere la sensibilità al problema della sicurezza informatica anche nel cliente che si relaziona con i servizi commerciali.

Il capo della Polizia Antonio Manganelli ha concluso l'incontro collegandosi in videoconferenza da Houston. "La sicurezza è un valore aggiunto per le grandi aziende" ha detto il Prefetto. Contrastare il crimine, anche quello internazionale "Significa riuscire a rendere più solida questa barriera costruita negli anni. È importante- ha ricordato Manganelli- spostare l'attenzione sul mondo virtuale sempre più abitato e ricco di cose produttive e ricco di insidie".

I beni primari e le infrastrutture critiche, secondo il capo della Polizia, sono oggi legati al mondo virtuale; un attacco terroristico ad una sola di queste infrastrutture, per la loro interconnettività, potrebbe portare a effetti in campo internazionale.

Dopo aver sottolineato che Il sistema Paese si svolge in parte questo mondo virtuale, il capo della Polizia ha voluto sottolineare che "La Polizia di Stato è stata eletta a sentinella del web attraverso la polizia delle comunicazioni".

"Il Cnaipic è - ha ricordato il prefetto Manganelli- tra i quattro centri di eccellenza nel mondo e non è una struttura burocratica ma un centro di intelligence e di investigazione".

Quattordici le convenzioni firmate per la tutela delle reti sino ad oggi tra Polizia di Stato ed aziende; altre 8 se ne stanno aggiungendo.

"Ogni convenzione conferma l'importanza del percorso comune tra pubblico e privato. Una sicurezza 'in squadra'- ha dichiarato il Prefetto -verso la quale da diversi anni la Polizia di Stato si sta indirizzando".

Il capo della Polizia ha concluso il suo intervento sottolineando come gli accordi di partenariato rappresentino "Un network di iniziative virtuose".

18/07/2011
(modificato il 25/07/2011)