Servizio centrale anticrimine: incontro con Gabrielli e De Raho

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Questa mattina, presso la Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, a Roma, si è svolto un incontro tra il capo della Polizia, Franco Gabrielli e i responsabili delle Divisioni anticrimine delle questure, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.

Su impulso del direttore centrale Anticrimine Vittorio Rizzi è stato fatto un punto della situazione sull’organizzazione e sulle iniziative intraprese dal Servizio centrale anticrimine, ufficio incardinato nella Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, con funzioni di coordinamento della Divisioni anticrimine della questure.

In particolare, sono state illustrate al capo della Polizia ed al procuratore nazionale le strategie di intervento messe in atto dal Servizio centrale per rafforzare l’azione dei questori nell’applicazione delle misure di prevenzione, personale e patrimoniale, nelle indagini svolte dalle Divisioni anticrimine delle questure.

Il prefetto Gabrielli, nel suo intervento, ha ribadito che: “L’istituzione del Servizio centrale anticrimine assomma in sé l’obiettivo organizzativo, con la volontà di costruire circuiti specializzati che favoriscano il flusso informativo, e quello identitario. La nostra identità, sul territorio, ruota intorno alla figura del questore ed ai compiti che è chiamato ad esercitare, tra i quali c’è anche quello di poter proporre l’adozione di misure preventive patrimoniali e personali. Con il supporto al questore e alle Divisioni anticrimine si vuole rimettere al centro questo tipo di attività che è fondamentale per il contrasto alla criminalità organizzata”.

L’obiettivo dell’ufficio centrale è quello di coordinare le attività anticrimine sul territorio anche attraverso  il miglioramento del flusso delle notizie con gli uffici periferici grazie ad un “portale” centralizzato per gestire, raccogliere, consultare e condividere velocemente informazioni e documenti tra il personale del Servizio centrale anticrimine e quello delle Divisioni anticrimine delle questure.

Per un’aggressione dei patrimoni illeciti sempre più pervasiva, all’interno del Servizio è stato previsto un dispositivo di supporto investigativo con lo scopo di avviare nuovi progetti che permettano di mettere in connessione le Divisioni anticrimine delle questure, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e le Procure distrettuali della Repubblica.

A tal proposito il procuratore De Raho ha ribadito con fermezza come “Il Servizio centrale anticrimine è un supporto fondamentale nell’ambito del contrasto alle mafie e al terrorismo. La sensibilità avuta dal capo della Polizia nel costituirlo è sintomo del dinamismo e della professionalità che permeano la Polizia di Stato. Le misure preventive patrimoniali e personali sono i mezzi attraverso cui indebolire le mafie e sono specifici del nostro ordinamento. L’attività congiunta nel contrasto alle mafie e la collaborazione tra procure e Forze dell’ordine sono essenziali poiché così facendo si dimostra come lo Stato sia unico e forte”.

Oltre ad illustrare il supporto all’attività d’indagine patrimoniale, l’incontro ha fatto il punto anche sulle strategie anticrimine che la Polizia di Stato, per il tramite del Servizio centrale guidato da Giuseppe Linares, realizza a favore delle fasce deboli.

Infatti, attualmente, il Servizio centrale anticrimine partecipa attivamente al Progetto “Questo non è amore” con personale altamente qualificato presente all’interno dei camper presenti nelle province italiane. L’Ufficio è inoltre parte integrante del piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017/2020, sviluppato a seguito di un accordo tra il capo della Polizia ed il Dipartimento per le Pari opportunità, ed è inserito nel Progetto “Blue Box”, campagna di sensibilizzazione nei confronti del disagio giovanile, avviata nel settembre del 2017.

Importante è infine la gestione del sito https://it.globalmissingkids.org/ , demandata al Servizio centrale anticrimine,  con cui la Polizia di Stato partecipa alla Rete mondiale per i bambini Scomparsi (GMCN – Global missing children network).

Donatella Fioroni

10/12/2018
(modificato il 02/04/2019)