Giorno della memoria: celebrazioni a Trieste

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Filo spinatoDue giorni di riflessioni e ricordi quelli che Trieste si prepara a celebrare in occasione della Giornata della Memoria che, il 27 gennaio, ricorda tutte le vittime dei campi di sterminio nazisti.

I poliziotti e tutta la cittadinanza onoreranno anche Giovanni Palatucci: l'ultimo questore di Fiume, deportato e morto a Dachau nel 1945 per aver salvato migliaia di ebrei.

Il giorno dell'abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, il 27 gennaio appunto, viene celebrato in varie province e questure italiane con cerimonie, iniziative e incontri; proprio per non dimenticare e riflettere su quanto accaduto in uno dei capitoli più tragici della nostra storia.

La Polizia di Stato celebra il "Giorno della memoria" oggi e domani a Trieste. Si inizia alla Scuola di polizia dove, alle 10.45, c'è stato lo scoprimento di una lapide commemorativa e l'intitolazione della sala convegni alla memoria del Questore "Giusto tra le nazioni". È seguita poi la presentazione di un libro a lui dedicato e la lettura della relazione di padre Franco Stano "postulatore" della causa di beatificazione di Palatucci.

Nel pomeriggio alle 17.30, dal piazzale Valmaura partirà la tradizionale "fiaccolata per la memoria, la pace e la convivenza" (organizzata dal "coro partigiano triestino Pinko Tomazic") che terminerà al Monumento nazionale della Risiera di San Saba: uno stabilimento per la pilatura del riso edificato nel 1913, utilizzato dai nazisti come campo di prigionia ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei.

Il 27 gennaio alle 8.45 in via del Coroneo ci sarà la deposizione di una corona d'alloro da parte del comune di Trieste presso la lapide che ricorda la prigionia di Giovanni Palatucci.

Alle 9 una "marcia silenziosa", vedrà la partecipazione anche di alcuni ex deportati che dalla casa circondariale, attraversando alcune vie del centro, arriveranno alla stazione centrale. Durante il tragitto ci sarà un momento di riflessione quando i partecipanti deporranno alcune corone sulla lapide che ricorda la partenza dei convogli dei deportati verso i campi di sterminio.

Alle 11 presso il Monumento nazionale della Risiera di San Saba, alla presenza del presidente del Senato Renato Schifani e di altre autorità, ci sarà una cerimonia solenne in memoria della "Shoah" per ricordare le persecuzioni del popolo ebraico.

Chi era Giovanni Palatucci

"La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente": queste le parole pronunciate da Giovanni Palatucci, pochi giorni prima della deportazione ai suoi collaboratori.

Palatucci morì all'età di 36 anni nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945, dopo essere riuscito ad aiutare migliaia di perseguitati dalla politica razziale messa in atto dal fascismo in quegli anni.

La condotta di questo poliziotto al servizio della gente, che ha soccorso e aiutato le persone più deboli e indifese a cui sono stati conferiti i più alti riconoscimenti, lo ha reso un personaggio esemplare:

dalla proclamazione nel 1990 di "Giusto tra le nazioni" fino all'attribuzione nel primo grado nel processo di canonizzazione nel 2004 di "poliziotto beato". Il presidente della Repubblica italiana gli ha conferito, nel 1995, la Medaglia d'oro al merito civile alla memoria, mentre l'Unione delle comunità ebraiche d'Italia gli ha assegnato la medaglia d'oro alla memoria sin dal 1955.

Il nome di Giovanni Palatucci compare sul Muro dell'onore, nel Giardino dei giusti della fondazione "Yad Vashem", a Gerusalemme e molti altri tributi gli sono stati conferiti: intitolazioni di piazze, vie, scuole in numerose città d'Italia. Anche a Tel Aviv in Israele nel '53 gli vennero dedicati un parco e una strada lungo la quale furono piantati 36 alberi, corrispondenti alla sua età al momento della morte e nel '55 il popolo ebraico gli ha dedicato un bosco sulla collina della Giudea vicino a Gerusalemme.

Un'associazione a suo nome è stata costituita nel '99, su iniziativa dei cappellani della Polizia di Stato che conta 1.500 soci, con il fine di mantenerne viva la memoria onorandone le virtù umane.

26/01/2010