Beni confiscati: Nicola Izzo a Bruxelles racconta i successi italiani

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Prefetto Izzo"Stiamo ottenendo un successo straordinario contro la mafia e la camorra, non ci fermiamo, continuiamo in questa direzione perché vogliamo vincere la guerra contro ogni forma di criminalità organizzata".
Lo ha dichiarato ieri il vice capo della Polizia prefetto Nicola Izzo durante la conferenza sulle "Esperienze e le progettualità sui beni confiscati - Contributo dell' Unione europea", che si è tenuta a Bruxelles nella sala stampa di Palazzo Berlaymont.

Tra gli interventi più rilevanti, oltre a quello dell'Autorità di Gestione del Programma operativo nazionale (Pon) "Sicurezza per lo Sviluppo - Obiettivo Convergenza 2007 - 2013", Nicola Izzo, quello del commissario alle Politiche regionali, Pawel Sameck, e quello del Commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, Antonio Maruccia.

Importanti sono state anche le due testimonianze riguardanti le attività svolte direttamente sul territorio, di Lucio Guarino, del consorzio siciliano "Sviluppo e legalità", e di Giovanni Allucci del consorzio campano "Agrorinasce", grazie ai finanziamenti ottenuti da parte dal Pon Sicurezza nella programmazione 2000-2006.

La conferenza di questa mattina ha una rilevanza particolare perché l'Italia è l'unico Paese con una normativa specifica sui beni confiscati.

L'Obiettivo che il Pon Sicurezza - affidato alla gestione del ministero dell'Interno - intende raggiungere, attraverso la linea di intervento nel settore, consiste nel recupero di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata con lo scopo di reinserirli nel circuito produttivo e legale attraverso azioni di ristrutturazione, bonifica e riconversione.

Tali interventi incrementano sia il benessere generale sia lo sviluppo occupazionale del territorio di riferimento e acquistano una efficacia, sul piano etico ed emblematico, tanto maggiore quanto più efficienti si dimostrano le modalità di gestione di tali beni e la sostenibilità futura degli interventi realizzati.

Il coinvolgimento dell'associazionismo e del cooperativismo sociale presenti sul territorio mira pertanto a rendere più efficaci le iniziative territoriali, garantendone un adeguato sostegno nel tempo e il significato simbolico e materiale, affinché il valore aggiuntivo dell'investimento europeo acquisti senso nella certezza della durata futura.

01/12/2009
(modificato il 02/12/2009)