Caserta: il capo della Polizia alla Â";Giornata della legalitàÂ";

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Manganelli alla giornata della legalità Si è svolta a Caserta la prima "giornata della legalità" voluta dai maestri del lavoro. L'Auditorium si è animato di un importante dibattito sul tema "legalità ed informazione" al quale ha partecipato il capo della Polizia Antonio Manganelli auspicando "la rinascita di questo territorio".

Il convegno è la realizzazione di un progetto scuola-lavoro nato dalla collaborazione tra la Federazione nazionale dei maestri del lavoro di Roma e la direzione scolastica regionale della Campania che ha portato la partecipazione di oltre 500 persone tra le rappresentanze degli studenti delle scuole superiori della provincia di Caserta, gli insegnanti e una folta delegazione dei maestri del lavoro provenienti da tutta la Campania. Il capo della Polizia ha risposto alle domande di studenti e docenti su temi scottanti, come il bullismo, i rifiuti, la camorra, esprimendo soddisfazione per l'iniziativa. "Io credo" - ha detto - "che l'incontro con gli studenti sia da considerare un successo per il solo fatto che sia avvenuto".

Nel suo intervento il capo della Polizia Antonio Manganelli ha delineato un percorso d'indirizzo sul tema della legalità, illustrando gli obiettivi raggiunti con il rafforzamento di uomini e mezzi in provincia di Caserta, che ha consentito anche l'apertura di un commissariato di polizia a Casale di Principe, in pieno territorio camorristico agroaversano. "La camorra" - ha affermato Antonio Manganelli - "è un'organizzazione criminale non difficile da debellare; è più difficile sradicare una cultura camorrista. Il percorso è lungo, ma non bisogna avere fretta".

La "giornata della legalità" è l'espressione del "modello Caserta" integrato nella società civile campana; il "modello" indicato dal ministero dell'Interno si basa sullo stretto raccordo fra le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria e rappresenta la risposta efficace dello Stato alla criminalità organizzata. Anche nel contesto civile ad essere vincente è lo stesso gioco di squadra tra le associazioni dei commercianti e gli ordini professionali che dialogano con tutti gli iscritti esposti all'usura, all'estorsione e al pizzo. La finalità comune è di spezzare il sistema collusivo che fa sì che la camorra si annidi nelle istituzioni.

È stato quindi determinante in questo ciclo d'incontri con gli alunni e i docenti delle scuole di "Terra di Lavoro" la partecipazione delle forze dell'ordine e in particolare della Polizia di Stato, insieme alla procura di Santa Maria Capua Vetere; perché attraverso la scuola, la collettività riesca a liberarsi della cultura camorristica fatta anche di modi e atteggiamenti di sopraffazione sugli altri.

A un'alunna che chiedeva come sia possibile che nei pressi della scuola ci sia una discarica abusiva che provoca la riproduzione di mosche che entrano in classe, il prefetto Manganelli ha risposto: "La camorra è anche questo. Non solo omicidi, ma anche rifiuti, droga. Su questo fronte la polizia e la magistratura, con le indagini, stanno ottenendo risultati mai conseguiti prima in queste zone".

La tavola rotonda sul tema "legalità ed informazione" è stata condotta dal giornalista Gigi Di Fiore; tra i relatori: il procuratore capo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, il questore di Caserta Guido Nicolò Longo insieme a un rappresentante della federazione maestri del lavoro che si occupa della legalità nelle scuole.

A margine del convegno il prefetto Manganelli ha detto anche di augurarsi che "al termine del percorso parlamentare, ci sia un nuovo assetto normativo dell'istituzione delle intercettazioni telefoniche che possa finalmente emarginare tutte quelle smagliature che oggi sono collegate al tema e venga confermato l'impianto nella parte in cui e' estremamente utile all'investigatore".

27/10/2009
(modificato il 31/03/2015)