Trieste: un premio dedicato a San Michele

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Il ministro Maroni sul palco insieme a Paola Saluzzi A Trieste c'era molta attesa nei giorni scorsi per la consegna del "Premio San Michele Arcangelo" e per questo ieri sera lo spettacolo, per la sua prima edizione, ha fatto il tutto esaurito.

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il capo della Polizia Antonio Manganelli e alte autorità dello Stato e della Regione Friuli Venezia Giulia, insieme a numerose personalità di spicco del mondo politico, accademico, economico e religioso hanno raggiunto puntuali alle 21 il teatro Verdi, per assistere allo spettacolo condotto da Paola Saluzzi e Fabrizio Frizzi.

Sono stati proprio i due presentatori ad introdurre la prima performance della serata con i ballerini Natàlia Titova e Sàmuel Peron, coppia di successo del programma di Raiuno "Ballando con le stelle". I ballerini si sono esibiti in un tango appassionato con le note del "Libertango" di Astor Piazzolla, interpretate dal vivo dalla Banda musicale della Polizia di Stato diretta dal maestro Maurizio Billi.

Ma lo spettacolo non è stato solo per il pubblico in sala, anche in piazza dell'Unità d'Italia i triestini hanno avuto la possibilità di seguirlo in diretta, grazie a due maxi schermi allestiti per l'occasione.

Prima della consegna del primo premio il ministro Maroni ha inviato un saluto a tutti gli uomini e le donne in polizia assicurando il suo: "impegno a rendere loro la vita più facile anche con ulteriori mezzi, come la messa a disposizione immediata dei beni sequestrati alla mafia".

Premio ai "Pooh"

Al ministro e musicista Maroni è stato riservato il compito di premiare "Il" gruppo musicale per eccellenza della musica italiana e di sicuro il più longevo: i "Pooh".

E mentre scorrevano le immagini di una serata televisiva in cui il Ministro suonò un brano proprio con loro, il pubblico ha appreso che la scelta del Premio ai Pooh è nata dalla volontà di riconoscere a questa band musicale un esempio concreto del valore sociale della musica e dello stare insieme in gruppo per ben 40 anni di attività.

E i Pooh hanno regalato a tutto l'auditorium la loro migliore risposta in musica, cantando dopo la premiazione, "uomini soli" insieme alla Banda della polizia.

Un divertente sipario dei comici Aldo, Giovanni e Giacomo ha riempito poi il teatro di un sano umorismo lasciando di nuovo il palco alla musica dei Pooh con un loro ultimo brano "Chi fermerà la musica".

È stato Fabrizio Frizzi a introdurre subito dopo il profilo di un poliziotto di grande valore come è stato quello di Giovanni Palatucci, eroe per i tanti ebrei da lui salvati dai campi di concentramento col sacrificio della propria vita. E sullo stesso palco è salito anche l'attore Sebastiano Somma che ha interpretato proprio il ruolo di Giovanni Palatucci in una fiction realizzata da Raiuno dal titolo "Senza confini".

Giuseppe Fierro: l'altruismo ed il senso del dovere

La sala del teatro si è poi immersa in un rispettoso e commosso silenzio quando Frizzi ha iniziato il racconto della storia personale di un altro poliziotto, l'ispettore capo Giuseppe Fierro, che nel 2006 era partito da Brescia per raggiungere Roma per un concorso interno. E fin qui nulla di strano se non fosse che quest'uomo di 36 anni partì per Roma sapendo già di avere un male incurabile che non gli lasciava speranza di futuro e contro cui lottava da 6 anni.

Ma Giuseppe a Roma andò lo stesso e dopo aver iniziato lo svolgimento della prova scritta, la penna della sua anima non seppe più fingere conducendolo a scrivere di ciò che gli stava più a cuore: la famiglia e il suo lavoro.

È proprio il contenuto di quel compito che Sebastiano Somma ha letto nel silenzio commosso di tutto il pubblico in sala: "Ho sempre dato quanto di meglio è in me (…) avevo 33 anni quando è arrivata la malattia e spesso ho fatto la chemioterapia in ospedale in divisa perché non si ha idea di quanto sia forte l'appoggio di un poliziotto per i malati. Non voglio aggiungere altro, se non dire 'grazie' alla Polizia di Stato ed alle persone che grazie ad essa ho avuto il privilegio di conoscere".

Alla memoria di Giuseppe che dopo pochi mesi dal concorso se ne è andato via per sempre è stato assegnato il "Premio San Michele Arcangelo" per l'alto valore morale e il profondo senso del dovere, consegnato dal capo della Polizia alla vedova Laura Colella, poliziotta anche lei. Ed è stato poi con un lungo applauso denso di partecipazione emotiva e di rispetto che tutte le persone presenti hanno condiviso, in piedi, l'assegnazione del Premio.

Prima di lasciare il palco, il prefetto Manganelli ha poi ricordato il valore della festa del Santo Patrono cambiando ogni anno città in cui festeggiare in mezzo alla gente: "proprio per poter abbracciare idealmente poliziotti e cittadini diversi di città in città" sottolineando, prima di lasciare il palco, che "il ruolo del poliziotto è proprio quello di approcciarsi al cittadino per realizzare una sicurezza più partecipata".

Si è passati poi ad un altro tipo di parole quelle messe in musica con una delle canzoni più dense di ideali per tante generazioni: "Imagine" di John Lennon, cantata eccezionalmente dalla grande Cheryl Porter con la musica della Banda della polizia.

I valori dei campioni dello sport

Alla musica è seguito un altro momento di celebrazione di due poliziotti del Gruppo sportivo Fiamme oro, "portatori sani" dei valori dello sport, Roberto Cammarelle e Domenico Valentino. I due campioni mondiali agli ultimi campionati di boxe, che si sono da poco conclusi a Milano, sono stati premiati da un altro pugile divenuto poi un mito per gli italiani per le grandi vittorie ottenute, Nino Benvenuti.

Mentre scorrevano le immagini delle loro vittorie, Cammarelle e Valentino hanno raccontato l'orgoglio e la gratitudine di appartenere al gruppo sportivo della polizia le Fiamme Oro, per la possibilità che è stata loro data di praticare il pugilato ai massimi livelli.

Dopo l'ultimo ballo della coppia Titova - Peròn, i presentatori hanno iniziato a congedarsi dal pubblico, non prima di aver ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo.

Sono state infine, ancora le parole e la musica, a concludere la ricca serata di ospiti, con il "canto di tutti" dell'Inno nazionale interpretato dal pubblico in sala. E con le note dei musicisti della Banda della Polizia di Stato è calato il sipario.

30/09/2009
(modificato il 01/10/2009)