Celebrati al Senato i 25 anni della Direzione investigativa antimafia

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La Direzione investigativa antimafia compie 25 anni e la ricorrenza è stata celebrata questa mattina a Roma nella sala Koch del Senato della Repubblica.

La conferenza celebrativa (Video), intitolata “I venticinque anni della Dia: strategie evolutive nell’attività di contrasto alle organizzazioni criminali”, è stata moderata dal giornalista Franco Di Mare che ha coordinato gli interventi dei relatori.

Dopo il saluto introduttivo del presidente del Senato Pietro Grasso, il quale ha sottolineato che “Il modello incarnato dalla Direzione investigativa antimafia è il punto di arrivo di una lunga evoluzione”, il direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla ha letto i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi.

Sul palco si sono alternati gli interventi dei ministri dell’Interno Angelino Alfano e della Giustizia Andrea Orlando, del presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, del capo della Polizia Franco Gabrielli, dei comandanti generali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza Tullio Del Sette e Giorgio Toschi, del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla e del Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.

Nel suo intervento il prefetto Gabrielli ha sottolineato che “Con i 25 anni della Dia celebriamo la forza e la vittoria di un’idea, che oggi apprezziamo nella sua interezza. Nei miei mesi da capo della Polizia ho visto un'assoluta cooperazione. Ai tempi della nascita della Dia si è creato un laboratorio e si è capita la validità delle misure preventive andando a colpire la mafia non solo dopo il reato. La Dia avrà un futuro nel quale continuerà ad abbeverarsi dalle Forze di polizia”.

Durante l’evento la giornalista Eleonora Daniele ha curato la presentazione del volume intitolato “D.I.A.rio del venticinquennale”.

 

Cos’è la Dia

La Direzione investigativa antimafia è un organismo investigativo composto da personale interforze, con il compito esclusivo di svolgere attività di investigazione preventiva attinente alla criminalità organizzata di tipo mafioso, e di effettuare indagini relative a delitti di associazione mafiosa.

Sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Dia, il ministro dell’Interno riferisce, ogni sei mesi, al Parlamento.

Al vertice della Dia è preposto un direttore, scelto a rotazione tra i dirigenti della Polizia di Stato e gli ufficiali generali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, che abbiano maturato specifica esperienza nel settore della lotta alla criminalità organizzata.

 

 

23/11/2016