Roma: cerimonia di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica

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L'11 luglio presso il Salone Belvedere del Palazzo della Consulta a Roma si è tenuta la cerimonia di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica della Polizia di Stato.

Il Capo della Polizia Franco Gabrielli e le Autorità in sala hanno ricevuto il benvenuto del consigliere del Presidente della Repubblica per la stampa e la comunicazione, Giovanni Grasso che ha introdotto il tema della cerimonia invitando gli ospiti ad assistere alla proiezione del video della presentazione in anteprima dei distintivi di qualifica al Capo dello Stato.

Gli ospiti, dopo aver ricevuto i saluti del presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi e del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, hanno assistito alla proiezione di uno spot promozionale dei distintivi.

Sul palco, il giornalista Paolo Mieli insieme allo storico ed esperto di araldica Michele D’Andrea e al Capo della Polizia Franco Gabrielli hanno ripercorso i passaggi che hanno portato la Polizia di Stato dalla smilitarizzazione avvenuta nel 1981 fino all’attuale adozione dei nuovi distintivi di qualifica.

Nel corso del suo intervento il Capo della Polizia a proposito dei nuovi distintivi, ha sottolineato come “Questa operazione è un’operazione che sottolinea il vero nocciolo valoriale della legge 121.
La 121 non è stata solo la legge che ha smilitarizzato ed ha consentito alle organizzazioni sindacali di fare ingresso nella nostra amministrazione. La 121 ha disegnato l’Amministrazione della pubblica sicurezza che pone al centro il ministero dell’Interno che vede nel ministro dell’Interno l’unica autorità nazionale di pubblica sicurezza e che vede nelle autorità provinciali di pubblica sicurezza, il Prefetto e il Questore, i cardini sul territorio di questa amministrazione.”

Il prefetto Gabrielli ha continuato affermando che “Con questa operazione abbiamo sottolineato come la Polizia di Stato è l’amministrazione civile ad ordinamento speciale che esprime le Autorità di pubblica sicurezza. L’autorità di pubblica sicurezza non può non esser incarnata da un’autorità civile questo è un fondamento della nostra democrazia”.

Il Capo della Polizia ha poi continuato con un pensiero al luogo dove la presentazione è avvenuta, la sede della Corte costituzionale dicendo che “Poterlo fare nella casa dei custodi dei valori costituzionali di questo Paese dà ancora di più la sottolineatura di quello che volevamo dire con questa operazione”.

Il Prefetto ha poi concluso dicendo: “Simbolicamente avevamo bisogno di trovare un elemento che desse anche il senso del significato del corpo, dell’appartenenza. Aver realizzato attraverso l’aquila, presente sulla spallina di ogni distintivo a partire dall’agente, un fil rouge che lega il primo gradino della nostra amministrazione con l’ultimo che è il dirigente generale, dal nostro punto di vista, ha dato il senso di questa unitarietà, questa unità di questo senso di appartenenza”

Al termine dell’intervento del Capo della Polizia, l’attore televisivo Cesare Bocci ha letto e interpretato un brano tratto dal “De legibus” di Cicerone.

Analoghe cerimonie si sono tenute in tutte le città; a Reggio Calabria, il 12 luglio, il vice capo vicario della Polizia Antonio de Iesu ha partecipato ad un incontro nel corso del quale sono stai presentati i nuovi distintivi ed è stato spiegato lo spirito con il quale è stato intrapreso questo cambiamento.

Olivia Petillo

11/07/2019
(modificato il 13/07/2019)