#PalermoChiamaItalia: partita la nave della legalità

CONDIVIDI

La Nave della Legalità che apre le celebrazioni del 27° anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nell’ambito della manifestazione #PalermoChiamaItalia, è salpata da Civitavecchia (Roma), alla volta di Palermo, con a bordo più di mille studenti provenienti da tutta Italia.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i ragazzi che domani mattina, nel capoluogo siciliano, si uniranno ad altre migliaia di giovani per partecipare agli eventi legati alla ricorrenza delle stragi di Capaci e di via D'Amelio in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino e gli agenti delle scorte Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.

La partenza è stata preceduta dagli interventi delle autorità presenti, che hanno lanciato messaggi di legalità intervallati da alcune citazioni lette dagli studenti.

Dopo l’intervento del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, i ragazzi hanno letto una citazione di Paolo Borsellino: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.

All’intervento del procuratore Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero de Raho, è seguita la lettura della citazione di Giovanni Falcone: “Ognuno deve continuare a fare la sua parte, piccola o grande che sia”.

Poi è stata la volta del capo della polizia Franco Gabrielli che ha detto "L'anno scorso è stato possibile dare dei volti e dei nomi non solo a degli straordinari giudici ma agli uomini e donne della Polizia di Stato che tutelavano questi altrettanto servitori dello Stato. I nomi di Rocco, Antonio, Vito, Emanuela, Walter Eddie, Agostino, Vincenzo e Claudio devono rimanere impressi nelle nostre menti perchè con il termine scorta a volte si vanifica e si rende non palpabile che dietro quelle persone ci sono volti, storie, passioni e valori in cui tutti noi crediamo".

Il Prefetto ha sottolineato che "Quest'anno l'evento è legato all'importanza della cooperazione internazionale. Le mafie sono dei mali e cancri che riguardano l'intero consorzio internazionale. Studiare e approfondire, abbracciando gli ordinamenti internanzionali e costituendo fronte comune, penso sia fondamentale. Farlo attraverso le principali agenzie educative pubbliche del Paese, ovvero le scuole e Rai, strumento attraverso cui la conoscenza si diffonde, è una modalità con cui rendiamo onore a questi straordinari giudici e a questi uomini e questa donna che hanno sacrificato la vita per i valori in cui crediamo e i valori in cui si fonda il nostro Paese".

Alla fine del suo intervento è stata letta la seguente citazione di Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.

Alle parole dell’amministratore delegato Rai, Fabrizio Salini, è seguita un’altra citazione di Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Al termine della cerimonia è stata eseguita la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro eseguita dall’Orchestra giovanile “Giuseppe Scerra” di Reggio Calabria che a chiusura ha suonato l’Inno d’Italia.

L’esposizione della gigantografia sulla fiancata della nave e il volo di palloncini bianchi, rossi e verdi hanno preceduto la partenza di un simbolo che ogni anno forma le nuove coscienze degli adulti di domani.

22/05/2019
Parole chiave:
legalità - strage Capaci - Palermo