Convegno “La vittima al centro” : la Polizia dalla parte delle vittime

CONDIVIDI

Femminicidio, omicidio stradale, storie di violenze impensabili ma realmente accadute sono stati protagonisti, questa mattina, di un convegno a Roma dal titolo “La vittima al centro”.

Organizzato presso la Scuola superiore di Polizia, il convegno si è svolto alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli e dei prefetti Roberto Sgalla e Vittorio Rizzi rispettivamente direttore centrale delle Specialità e direttore centrale Anticrimine. Presente anche il giornalista e scrittore Mario Calabresi, direttore del quotidiano "La Repubblica".

Quattro tavole rotonde in cui si è affrontata l’attività quotidiana della Polizia di Stato vista con una prospettiva diversa: attenzione non solo ai colpevoli ma anche alle vittime dei reati.

Una consapevolezza più concreta rivolta alle esigenze delle vittime affinché per queste, nella fase successiva delle indagini, non si manifesti una vittimizzazione che potrebbe amplificare la sofferenza già patita: una vittima informata e coinvolta nei vari step del procedimento penale elabora prima e meglio il trauma subìto.

Il convegno ha dunque affrontato il tema delle reazioni e dei bisogni delle vittime, nei loro tratti comuni e nelle rispettive differenze, attraverso la narrazione di storie vere che hanno consentito una riflessione sulle esperienze vissute.

Il dibattito è partito dal ruolo centrale della vittima fino all’illustrazione, da parte del prefetto Roberto Sgalla durante il suo intervento, delle linee guida del Progetto Chirone.

Il Progetto Chirone forma i poliziotti della Stradale e della Ferroviaria ad avvicinarsi alle vittime di incidenti stradali e ferroviari e ai loro familiari, dalla fase di comunicazione del lutto alle fasi successive dell’identificazione del cadavere, della consegna degli oggetti personali, delle pratiche assicurative e così via.

La presentazione del convegno si è conclusa con l’intervento del capo della Polizia Gabrielli che ha sottolineato " la nostra mission è di riaffermare l'imperio della legge contro chi delinque ma anche di entrare in sintonia con le vittime".

Argomento approfondito durante il dibattito è stato proprio l’approccio alle fasce deboli con tutte le problematiche connesse alla vulnerabilità dei minori e delle donne ed al fatto che siano spesso legati da rapporti affettivi con i loro persecutori da cui spesso hanno difficoltà ad allontanarsi.

Ospite del convegno anche un funzionario della Polizia del South Yorkshire del Regno Unito, che con più di 70 casi di omicidi seguiti nella sua carriera, ha illustrato la figura del “family liaison officer”, figura di riferimento nel mondo anglosassone per le famiglie in tutti i casi di morte violenta (siano omicidi, incidenti stradali o stragi).

Il convegno si è concluso con il tema della gestione dei migranti irregolari, di quelli che arrivano sulle nostre coste esclusivamente per motivi economici e che devono essere respinti, a chi scappa da Paesi in guerra, a chi infine è vittima di tratta e di riduzione in schiavitù.

22/06/2017