Polizia criminale: report sui reati a sfondo sessuale con vittime minorenni

CONDIVIDI

immagine simbolica di violenza su minoriUn report di analisi strategica interforze sui reati a sfondo sessuale con vittime minorenni è stato elaborato dal Servizio analisi criminale - che opera nell'ambito della Direzione centrale della polizia criminale diretta da Vittorio Rizzi. Il periodo di riferimento è il quadriennio 2016-2019 e il periodo 1 gennaio 2019- 31 maggio 2019 è stato confrontato con lo stesso periodo del 2020.

Lo scopo è quello di evidenziare quali siano i reati a sfondo sessuale commessi con maggiore frequenza in Italia nei confronti di minori e di approfondire il profilo delle vittime. Il tutto per sviluppare un approccio più efficace per la prevenzione e il contrasto a forme di delittuosità particolarmente deprecabili e per la tutela dei bambini e dei ragazzi minori di 18 anni.

Dall’analisi dei dati, il Servizio analisi criminale ha rilevato che:

  • i reati più frequenti sono l’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenne e la pornografia minorile;
  • il più alto numero di vittime si registra per i reati di adescamento di minorenni, atti sessuali con minorenne e violenza sessuale;
  • il genere femminile, soprattutto nella fascia d’età tra i 14 e i 17 anni, è predominante;
  • gli autori italiani sono superiori a quelli stranieri per tutti i reati, ad eccezione del delitto di sfruttamento della prostituzione.

Nello specifico, per il quadriennio, l’adescamento di minorenni presenta un numero crescente di vittime passando da 559 del 2016 a 684 del 2019, mentre si nota un decremento del medesimo delitto nel periodo 2020 rispetto al periodo 2019 (da 288 a 236).

Lo stesso trend anche per gli atti sessuali con minorenne, che da 367 vittime del 2016 arrivano a 438 nel 2019. Si registra invece una diminuzione nei primi cinque mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 174 a 108).

Un andamento incostante si registra nel numero di vittime minorenni di violenza sessuale, che raggiunge un picco nel 2017 (700), con un decremento nel 2019 (632). Nei due periodi (gennaio – maggio) oggetto di analisi le vittime diminuiscono sensibilmente (da 241 nel 2019 a 146 nel 2020).

Il Servizio analisi criminale, a fronte di un aumento nel numero delle vittime dei delitti che più intaccano lo sviluppo psico-fisico dei minori, ha notato che tuttavia questo dato non presenta una lettura univoca ed esclusivamente negativa. Infatti il numero più elevato di vittime è frutto di una maggiore attenzione che i genitori, gli educatori, gli psicologi e gli operatori sociali prestano ai minori, creando una solida sinergia in grado di demolire anni di abusi consumati nel silenzio.

Le Forze di polizia si ritrovano molte volte a dover contemperare due opposte esigenze: quella di tutelare i minori nel più breve tempo possibile per impedire la consumazione del reato o almeno la sua reiterazione (assai frequente in quest’ambito) e quella di conquistare la fiducia della vittima, in modo che la sua attiva partecipazione alle indagini consenta di acquisire tutti quegli elementi probatori senza i quali è impossibile qualsiasi tutela legale.

Con riferimento al profilo delle vittime, il reato di adescamento di minorenni registra un aumento percentuale delle vittime di sesso femminile nel 2019 (84%); un calo si registra, invece, nei primi cinque mesi del 2020 (74% rispetto all’85%). Diminuisce, seppur di poco, la percentuale delle vittime femminili degli atti sessuali con minorenni, riportati nella tabella 3, (da 81% del 2016 a 79% del 2019); aumenta, al contrario, nei primi cinque mesi del 2020 (da 71% all’86%). In leggero incremento la percentuale di quelle maschili, che passa dal 19% del 2016 al 21% del 2019, con una flessione nel periodo 2020, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (dal 29% al 14%).

L’analisi in relazione all’età degli autori mostra come le fasce d’età più interessate sono quelle comprese tra i 25 e i 34 anni, e tra i 35 e i 44; segue con il 17% la fascia d’età dai 45 ai 54 anni. Si nota sempre una netta predominanza degli uomini rispetto alle donne.

Uno degli interventi preventivi è quello di investire nella formazione di tutte quelle categorie professionali impegnate con i minori (insegnanti, allenatori sportivi, operatori sociali, sanitari, operatori delle Forze di polizia), creando percorsi professionali mirati in grado di comprendere il linguaggio del malessere del minore.

Fondamentale è anche formare i giovani a riconoscere tutte le insidie della Rete, per evitare che vengano facilmente adescati da molestatori, o da pedofili. In tema di prevenzione è già attiva su tutto il territorio nazionale l’app “YouPol”, realizzata dalla Polizia di Stato, per segnalare, in forma anonima, episodi di bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica.

Donatella Fioroni

29/07/2020
(modificato il 25/09/2020)